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Andrea Amici
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Lista piante
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Andrea Amici, Aprile e Agosto 1999.
Collezione privata Casalecchio di Reno (Bologna)
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Aprile
Vista dall'entrata della serra di Andrea.
Assoluto ordine. Assoluta pulizia (notate i vasi) tavoli coperti da uno strato
di erba sintetica verde... insomma, un vero spettacolo sia per l'occhio, sia
per il cuore di un vero appassionato. Le Sarracenie, in questo mese, si stavano
appena svegliando.
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Agosto
Stessa identica veduta della serra.
Sebbene al principiante saltino subito all'occhio le splendide sarracenie,
l'esperto non potra' non notare la splendida Utricularia reniformis la'
a sinistra cosi' come le sarracenie piu' piccole che andrea coltiva rigidamente
da seme.
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Aprile
E finalmente eccolo!
Il mitico Cephalotus follicularis di Andrea Amici, che ha dato
i natali a meta' dei Cephalotus esistenti in italia. Una pianta che non ha
bisogno di commenti. Enorme, bellissima, con una forma a piramide perfetta.
Dico solo che di persona, a me, ha messo soggezione.
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Aprile
Sempre il Cephalotus follicularis visto piu' da vicino.
Andrea tiene questa pianta in una maniera a dir poco esemplare. Controlla
accuratamente ogni singola foglia, ogni angolo del rizoma. Si assicura
che ogni trappola abbia almeno una o due formiche... i risultati si vedono.
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Aprile
Ecco una delle trovate geniali di Andrea, forse quella che personalmente
ho apprezzato di piu'. Si tratta della base di una quercia, resa cava e
lavorata in maniera da formare una sorta di enorme vaso di legno. All'interno
sarracenie, dionee, pinguicole, drosere. In questa foto si possono notare i primi
segni di risveglio dal riposo invernale.
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Agosto
Ecco, alcuni mesi piu' tardi, questo fantastico tronco in tutto il
suo assoluto splendore. Decine di piante carnivore diverse vivono in
condizione di armonia esemplare. La misura delle trappole di quella dionea
era tra i 5 e i 6 centimetri!
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Aprile
Altra splendida trovata. Qui Andrea ha preso una vasca l'ha
riempita di torba e altro, e ricoperta di sfagno. Ci ha poi messo tre
esemplari di Sarracenia purpurea con l'intento di creare una
sequenza di colori: una purpurea purpurea heterophylla
verde, una purpurea venosa rossa, ed una seconda
purpurea venosa pero' di colore intermedio tra i due.
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Aprile
Qui potete vedere uno dei due esemplari di Sarracenia purpurea venosa,
una sottospecie piuttosto comune e facile da trovare in vendita, ma cio'
nonostante ricca di fascino, specialmente se inserita in un contesto
come questo. Questo esemplare e' nella sua veste primaverile classica, con un
bocciolo che emerge dal centro delle foglie.
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Agosto
Ecco la vasca delle purpuree come appare in Agosto, alcuni mesi dopo.
La purpurea purpurea heterophylla e' sicuramente la piu'
voluminosa (evento raro per una pianta difficile come questa) e
le due venose sono anche loro in piena vegetazione. Se in Aprile c'era molto
spazio libero, ora la situazione e' molto diversa. Sembrano passati anni?
Solo 4 mesi.
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Agosto
Ed eccoci al settore delle sarracenie.
Ho voluto fotografare un paio di sarracenie in bella posa per
farvi un'idea di quanto belle, grandi e in salute
siano le piante di Andrea.
Questa, in particolare, e' un esemplare di Sarracenia flava var. rugelii (anche nota
come 'cut-throat'). Notate la dimensione dell'ascidio.
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Agosto
Questo invece e' un ritratto che non ha bisogno di commenti.
Si tratta di un ascidio di Sarracenia alata, questa in particolare
e' una forma 'heavily veined' e cioe' con venature rosse estremamente
dense e fitte. Le venature, in questa forma, si irradiano all'interno dell'ascidio
e si possono vedere solo in trasparenza dall'esterno.
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Agosto
Stesso esemplare di cui sopra, messo in relazione ad un altro esemplare
di una specie diversa.
Qui (a parte permettere ad Endriu di sfoggiare il suo fisicaccio)
e' interessante notare la dimensione in altezza degli ascidi di questa
Sarracenia alata che superano il metro.
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Agosto
Questa, infine, e' una forma verde e senza alcuna venatura, sempre di
Sarracenia flava. E' interessante notare come la forma sia piu'
o meno sempre la stessa, in tutte le flave, e cambi solo la dimensione,
la forma del "cappello" e, ovviamente, la distribuzione, densita' e
colore delle eventuali venature (qui assenti).
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Agosto
Uno degli angolini nel "regno" di Andrea. Un paio di mattoni, due
tubi di ferro e un telo. Non c'e' bisogno d'altro e voila', una miniserra
ad alta umidita' per drosere, pinguicole e per l'amato Cephalotus.
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Aprile
Drosera lanata
Prima di tutta una serie di drosere non da poco. Come molti,
Andrea non e' rimasto insensibile al fascino di queste piante
carnivore ricoperte di minuscoli tentacoli con gocciolone di
liquido che al sole brillano come gioielli.
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Agosto
Drosera regia
A differenza di altri, pero', Andrea e' riuscito ad affinare la sua
tecnica fino a poter coltivare con successo tutta una serie di drosere
che altrimenti si potrebbero vedere solo sui libri. La lanata
e' una di queste piante difficili, come pure questa splendida regia
che in natura puo' avere foglie lunghe anche un metro.
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Agosto
Drosera hamiltonii e, a sinistra Drosera pygmaea (nana)
A fianco di tali gioielli, il nostro eroe non disdegna pero'
specie piu' facili, come queste hamiltonii e pygmaea,
entrambe australiane, e dedica la stessa incredibile cura sia alle
sue piante piu' rare che alla semplice Drosera capensis
(ebbene si, ne ha una, meravigliosa).
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Agosto
Drosera ordensis
Questa drosera, particolarmente difficile, e' uno di quei classici
nomi che si sentono spesso ma che non si vedono mai incarnati in una
pianta bella. Bhe, rifatevi gli occhi con questa e specialmente
con la prossima, perche' non ne vedrete molte in vita vostra.
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Agosto
Drosera falconeri
Come l'ordensis Andrea la tienein un piccolo acquarietto
chiuso, al sole. La temperatura interna, cosi', sale
di molto, e l'umidita' arriva al 100%, creando un ambiente veramente unico
che queste drosere sembrano gradire molto. Voi che dite?
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Agosto
Dionaea muscipula
Quand'e' che sappiamo di essere davanti a un grande coltivatore
di carnivore? Quando, in fianco a specie rarissime, troviamo anche le
specie piu' comuni, ma tenute in modo tale da assumere i connotati di
veri rarissimi gioielli. Come questo vaso di dionea.
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Agosto
Drosophyllum lusitanicum
Pianta non impossibile, sicuramente non introvabile, e certamente non
viziatissima in quanto a requisiti... nonostante questo una di quelle
classiche piante che per un motivo o per l'altro si vedono molto raramente.
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Agosto
Passiamo alla visita di una piccola stanzetta al pianterreno dove
il nostro inossidabile Endriu tiene il suo "piccolo" terrario. Poteva
essere un terrario comune con le solite quattro cinque piantine? Chiaramente
no, quindi godiamoci una enorme Nepenthes bicalcarata accompagnata
da piccole rajah e clipeata. A destra, foresta di Heliamphora.
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Agosto
Heliamphora nutans
Ecco una delle heliamphore, tirata fuori dal terrario e
portata al sole per permettermi una foto un po' piu' dettagliata.
Carina, che dite? Andrea le tiene in un terreno particolarmente drenante
e riempito di fibre di sfagno vegetante.
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Agosto
Heliamphora tatei
E, ultima diapositiva per quest'anno, una splendida, piccola ma
meravigliosa tatei, una pianta rara e non certamente
semplice da tenere. Qui si possono vedere sia le foglie "giovanili" piu'
strette e curve, che le foglie adulte (rare in coltivazione), piu' erette
e con la classica forma a cono.
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Aprile e Agosto 1999
Che dire? Se Andrea Amici e' noto a tutti i coltivatori di piante
carnivore in italia, novizi od esperti che siano, bhe, lasciatevi dire
che un motivo c'e'.
Andrea non e' come molti, che badano alla quantita' (basta guardare certe
liste con centinaia di specie e varieta'), ma bada alla sostanza e alla
qualita'. Ha poche piante, ma accidenti che piante!
Come dice lui stesso, quando si guarda una sua pianta, piu' che una "pianta"
si ha l'impressione di vedere veramente un pezzo da collezione. Forse,
in realta', questa e' l'unica vera "collezione" che io abbia mai visto,
le altre sono piu' "raccolte" di piante carnivore. La differenza c'e'
e si vede.
La serra, guardatela, e' un esempio sia di pulizia, che d'ordine a
prescindere dalle piante carnivore. Le Sarracenie sono tenute in idrovasi,
delle specie di vasi doppi in cui l'acqua puo' arrivare (come si vede) fino
all'orlo, e necessitano di rabbocco solo una volta ogni tanto. Non ci sono
sottovasi, che sarebbero stati antiestetici. La zanzariera che fa da tetto
ha una funzione multipla, proteggendo da detrito e grandine, ma lasciando
passare l'aria. La stessa pioggia e' "spezzata" in finissima acqua che
non puo' che far bene alle Sarracenie. Il terreno e' composto quasi sempre
da torba acida, mista a una frazione di sabbia silicea, e ricoperta da
teste di sfagno.
Molte delle piante hanno piu' di una decina d'anni, e se continueranno
ad essere trattate cosi' non riesco ad immaginare come potrebbero
diventare.
Del mitico Cephalotus che ha dato i natali a meta' dei
Cephalotus d'Italia che dire? Che, per quanto mi riguarda,
e' il miglior Cephalotus che abbia visto al mondo,
in foto o di persona. Le drosere, il suo terrario, insomma,
non penso ci sia bisogno di ulteriori commenti. L'occhio e' piu'
che sufficiente come giudice, in questi casi.
Ho voluto visitare la collezione di Andrea in due periodi diversi
dell'anno, in Aprile, quando le piante stanno iniziando il loro
periodo vegetativo, e ad Agosto, quando sono nel pieno della loro
forma. Le foto sono contrassegnate da un mese appunto per questo.
In alcuni casi e' disponibile una stessa veduta nei due periodi
per far notare il tipo di sviluppo delle piante di Andrea.
Che dire... vedere la serra, il terrario, le piante di Andrea da' corpo
ai desideri di un appassionato, quei classici "vorrei ma non posso" che
tutti hanno.
Punto.
A lato avete anche la sua lista piante e (presto speriamo) un suo
minimanuale di coltivazione delle piante carnivore.
Un grazie di cuore ad Andrea... non c'e' bisogno
di aggiungere altro, giusto caro?
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