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Pinguicula
talea da foglia
Premessa: se non l'avete ancora
fatto, prima di leggere questa sezione leggete la pagina relativa
alle generalita' sulla moltiplicazione.
Vi sono riportate informazioni di base sulla moltiplicazione e
sui meristemi che qui saranno date per scontate.
Teoria
Introduzione
Se invece gia' sapete tutto... continuate a leggere.
Esistono diversi metodi di moltiplicazione agamica per
le piante appartenenti al genere Pinguicula.
Quello che verra' qui illustrato e' il metodo classico, quello
che avviene anche in natura: consiste nello sfruttare l'incredibile
capacita' delle foglie di piante del genere Pinguicula
(quasi tutte le specie) di formare gemme e nuove plantule se in
opportune condizioni di umidita'.
Sebbene le pinguicole si moltiplichino abbastanza bene anche
da sole, questa tecnica e' molto utile qualora si vogliano
ottenere molte piante in un tempo relativamente breve.
La tecnica e' semplice, veloce e richiede veramente poche
conoscenze di base. Inutile quindi tirarla lunga. E'
veramente questione di pochi secondi e il tutto e'
di una semplicita' disarmante.
Il distacco della foglia non presenta alcun problema,
la comparsa dei primi meristemi e delle
plantule avviene in tempi molto brevi, anche nell'arco di
10 giorni. La radicazione e lo sviluppo delle plantule
procede in maniera rapidissima, molto piu' rapida che non
da seme, e si possono ottenere, a partire da una talea di
foglia, piante di pinguicole adulte e in grado di fiorire
in soli 6 mesi.
Dove?
Se avete letto la sezione sulle generalita'
della moltiplicazione di piante carnivore,
l'unica cosa che vi serve sapere qui e' semplicemente dov'e'
il tessuto che ci interessa, nella Pinguicula?
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Presto detto.
Le pinguicole crescono sotto forma di rosette con le
foglie piu' o meno sollevate dal suolo. Se notate, le
basi delle foglie sono biancastre e prive di ghiandole
secretrici..
La base biancastra delle foglie e' il punto che ci interessa.
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Contrariamente a piante come le dionee, le pinguicole
sono molto
piu' facili da gestire: le foglie si staccano molto
facilmente, e la maniera in cui si staccano lascia
quasi sempre abbondante tessuto basale da cui generare
nuove plantule.
Insomma, e' davvero facile.
Inutile dilungarsi, abbiamo capito il succo... quindi
andiamo dritti dritti alla pratica, che e' quella che
ci interessa.
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Pratica
Materiale necessario
Un esemplare di Pinguicula (qualsiasi specie dovrebbe andar bene). Possibilmente adulto.
Un po' d'acqua, al solito possibilmente buona (...);
Un po' di sfagno vivo (come sempre);
Distacco Foglia
Come detto nell'introduzione, la tecnica di moltiplicazione
per talea di foglia e' veramente semplice.
La foglia che utilizzeremo per la nostra talea deve essere una
bella foglia robusta e ben sviluppata. Da evitare le foglie vecchie
e in via di avvizzimento. Nel caso delle pinguicole
non c'e' possibilita' di sbagliarsi in quanto le foglie vecchie
ingialliscono e seccano subito e le potete distinguere a occhio
nudo molto facilmente.
Le foglie di Pinguicula si staccano dalla base molto
facilmente, con un tipico "croc" secco. Basta afferrare la foglia che volete e tirare
molto leggermente, magari aiutandovi con una linguetta di
plastica elastica sagomata a punta, come spiegato per le dionee.
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Nota Come sempre, potete cliccare sulle foto
per averne la versione a pieno-schermo ed alta risoluzione.
Ecco come si presenta una Pinguicula (in questo caso una normalissima moranensis).
Piccole radici biancastre, qualche resto secco e marroncino delle foglie vecchie
attorno alla base, e delle belle foglione verde chiaro, quasi succulente.
Sceglietene una e staccatela. E' facile.
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Ok, a questo punto ricordate quello detto per le dionee: una foglia
staccata dalla sua pianta e' un organo che traspira e perde acqua
molto rapidamente, specialmente se al sole. Quindi non
lasciate la foglia la' sul tavolo per un'oretta mentre vi fate un
caffe' per festeggiare il compleanno di Gino il canarino.
Avvolgete la talea in un panno-carta umido o bagnato e tenete
il tutto all'ombra, mentre approntate un contenitore con lo sfagno vivo.
Sistemazione Foglia
Sentiamo, a questo punto della storia... dove mettereste una piccola
timida foglia di pinguicola, assetata di umidita', e in cerca di
protezione da funghi e parassiti? Dove la mettereste?
Esatto. Nel mitico, splendido, impareggiabile sfagno.
Cavolo, lo adoro a tal punto che ci farei anche il gelato!
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Comunque, stupidate a parte, prendete dello sfagno vivo,
e sistemate delle lunghe fibre di sfagno con il piede
direttamente in acqua. Si, lo so che con la dionea
avevamo fatto in un altro modo, ma
le talee di Pinguicula hanno bisogno di maggiore umidita' e
difficilmente marciscono (come le dionee, invece).
Sistemate la talea in modo che la base della foglia
sia sotto lo sfagno e che la lamina sia esposta alla
luce, come vedete nella foto qui a sinistra. In questo
modo la lamina esposta fotosintetizzera' ed avra' materiale
fresco da spedire verso la base, dove si stanno formando i
meristemi.
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Se comparate questa foto con la foto riguardante la sistemazione
della talea di dionea, vedrete che mentre qui lo sfagno e' molto
bagnato, quasi fradicio: nella dionea una condizione del genere
porterebbe a marcescenza in meno di una settimana. Nella foto della
dionea invece (cliccate qui),
lo sfagno e' piu' asciutto, condizione ideale per la talea
di dionea, ma non per quella di pinguicola.
Quindi ricordate:
talea di dionea-> sfagno umido -> toccandolo deve sembrare fresco
e umido ma la mano vi deve restare piu' o meno asciutta.
talea di pinguicola->sfagno saturo -> toccandolo vi bagnate.
Ok, prendiamo al solito le lancette dell'orologio... andiamo avanti
di una decina di giorni e molto delicatamente scostiamo lo
sfagno per vedere che e' successo sotto.
Comparsa abbozzi
Prendiamo la foglia... e' ancora perfettamente verde, e non ci sono
segni ne' di avvizzimento, ne' di marcescenza. Nessun attacco fungino.
Tutto merito del nostro sfagnetto.
Proviamo adesso a darle un'occhiatina piu' da vicino...
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Se notate, la foglia si e' un po' ripiegata, e questo e' normale.
In questa fase, infatti, le foglie delle
pinguicole decidono di assumere delle facolta' da contorsioniste e
si divertono a ripiegarsi in maniere impressionanti.
Una cosa evidente in questa foto e' l'aspetto peloso o lanugginoso
della superficie della foglia, che se notate dalla foto precedente,
dieci giorni fa non aveva, probabilmente dovuto all'allungamento delle
microscopiche ghiandole secretrici che ricoprono
le foglie delle pinguicole.
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Comunque, quello che ci interessa e' la massa di piccoli
abbozzi alla base della foglia.
Nella foto zoomata se ne distinguono 3 belli grossi, ma ce
ne sono altri, piccolissimi, per un totale di una decina circa.
Non saranno mica dieci future piantine,
vero? Purtroppo si, vi ho detto che le pinguicole
sono semplici da moltiplicare per talea. Non solo,
sono anche molto prolifiche.
Normalmente da una foglia di Pinguicula moranensis come
questa si ottengono almeno 3-4 plantule.
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Risultati
Andando avanti di un altro paio di settimane, ecco quello che e' successo:
la base della foglia ha sfornato 5 piantine, che sono cresciute a
ritmo impressionante.
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Le 2 piu' piccole le ho staccate delicatamente dalla
base della foglia e le ho riprese, qui a sinistra,
con in fianco una foglia adulta della pianta da cui
sono state formate.
Notate le plantule, sono perfette, sono delle copie
esatte della pianta madre, solo molto piu' piccole.
Dei veri e propri mini-gioiellini di 1-2 centimetri
di diametro.
Ripeto, la foglia a sinistra non e' la talea, quella non si
vede nella foto, perche' e' completamente avvizzita. La
foglia e' una foglia adulta (come quella usata per la talea)
per dare un'idea delle proporzioni.
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Le altre tre plantule le ho lasciate attaccate alla base di quello
che restava della foglia-madre e le ho lasciate crescere per qualche
altra settimana, anzi quasi un paio di mesi, per fare in modo che
diventassero piu' grandi.
Il vantaggio di lasciar crescere piu' plantule attaccate alla base
della foglia da cui provengono e' che formano dei clump,
dei gruppi di piante, molto piacevoli da vedere.
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Ecco qui il risultato dopo alcuni mesi. Le piante sono adulte,
di dimensioni praticamente identiche alla pianta madre.
L'unica differenza e' che qui le plantule sono state lasciate
attaccate ai resti della foglia di partenza, e quindi si sono
sviluppate tutte attaccate tra loro, formando un simpatico
clump di tre piante.
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Delusi?
Troppo breve, troppo semplice?
Spero non siate delusi da questa pagina ben piu' breve di quelle dedicate
ad altre piante. E' che fare talee di foglia di pinguicola e' veramente troppo
facile, non avrei saputo che altro scrivere... senza tener conto che
poi le pinguicole a me personalmente stanno un po'...
Comunque, concludendo, sebbene abbia provato questo
tipo di moltiplicazione solo con Pinguicula moranensis
ho visto altri ottenere risultati altrettanto incoraggianti anche
con altre pinguicole.
Con alcune specie, come per esempio le nostrane Pinguicula alpina e Pinguicula
leptoceras la situazione e' drammaticamente piu' semplice, in quanto queste piante
formano, specialmente prima di entrare in riposo invernale, delle piccole gemme alla
base degli hibernacula (hibernaculum e' chiamata la forma ad ananas che alcune
pinguicole temperate assumono durante la stagione fredda. Le foglie sono molto piu'
piccole ed appressate tra loro, si staccano molto facilmente ed in primavera hanno
enormi capacita' di formare grandi quantita' di plantule per talea di foglia).
Se provate con successo questa tecnica con altre
specie di Pinguicula segnalatemelo cosi' metteremo qui
una lista di specie per cui questa tecnica si e' dimostrata
facilmente attuabile.
Al solito, saluti e baci, ricordatevi di coccolare lo sfagno, e non dimenticatevi di
dirmi com'e' andata.
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