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la Dionaea
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la
Dionaea muscipula
nota anche come
Venus Acchiappamosche
In Sarrazin's sono presenti (o meglio saranno presenti, quando sara'
completo) informazioni su tutte le piante carnivore. Ne
esistono oltre 600 specie, molte delle quali piu' belle,
piu' misteriose, piu' rare, piu' incredibili della dionea;
quest'ultima pero', proprio perche' spesso e' quella
in cui ci si imbatte all'inizio,
merita forse una pagina introduttiva a parte... anche vista
la massa di mail che mi scrivono persone che vogliono solo
sapere della dionea e non vogliono spulciarsi tutto il sito
(giustamente). Buona lettura. f
Pianta carnivora?!?!?!? Brrrrrr!
Gia' mi par di vedervi... agitati, contenti, incerti, sorriso
un po' tirato, un po' incredulo, l'occhio che continua a correre
a quella piccola cosa... Siete appena
tornati a casa dal vicino centro commerciale... o dal fioraio all'angolo?
Oppure e' stata una sorpresa dei vostri genitori? Il vostro amore
che vi ha voluto sorprendere con un regalo insolito?
Qualsiasi sia la curiosa circostanza, lo so, siete la' tremanti,
con il computer da una parte, e un vasetto dall'altra, contenente
una curiosa pianticella verdolina con le foglie che si chiudono
a scatto (vi hanno detto, ma non sembra molto vero). La tenete
la' sul comodino senza sapere che fare, un po' come si tiene
in una scatola di cartone un piccolo merlo trovato caduto dall'albero...
Dopo l'iniziale sorpresa, scatta il dramma: "come faccio a farla vivere?".
Bhe, se state leggendo questa pagina vuol dire che fate parte della
ristretta minoranza che con un lampo di genio ha pensato di cercare in rete
notizie su questa curiosissima pianta.
Innanzitutto, com'e' che ve l'hanno venduta?
Come Venus o come acchiappamosche o vi hanno detto
qualcosa tipo dionea? Vabe', parliamoci chiaro, e' 'sta roba qua sotto, giusto?
si, lo so, la vostra e' molto piu' piccola... questa
nella foto in effetti e' un'opera d'arte piu' che una pianta,
e se volete sapere nome e cognome dell'artista e' Andrea Amici.
Scrivetegli una mail per dirgli quanto schifo fa la sua dionea: la sua
e-mail e' a.amici@alinet.it
Se la vostra pianta e' questa, allora siete nel posto giusto... se invece
non e' questa, accidenti, forse vi hanno rifilato una petunia o
un dittamo!! E di questi non so niente...
Introduzione
Come avere successo nella coltivazione di questa pianta? Semplice.
Dimenticate tutto quello che vi ha detto il fioraio/orticoltore/genitore/amico/fidanzato
su questa pianta.
Se questa e' la prima esperienza con una pianta,
meglio, altrimenti dimenticate tutto quello che sapete sulle piante.
Questa pianta non e' una petunia,
quindi non trattatela come tale e non lasciatevi convincere da
chi vi suggerisce metodi strani ed esoterici per coltivarla.
Io personalmente m'incavolerei parecchio ad essere tenuto come
una petunia, e vi assicuro che una dionea non e' da meno (non
so se vedete tutti quei minacciosi dentelli acuminati). Quindi, vi hanno
detto di tenerla all'ombra? Con poca acqua? In casa d'inverno?
Vi hanno detto che mangia carne? Che potete fertilizzarla con
sangue di bue? Che potete darle uovo sodo? Ecco, dimenticatevi
di tutto.
La dionea e' una pianta facile ma molto particolare.
Il che significa che il metodo di coltivazione e' estremamente
differente da quello delle altre piante, ma anche che una volta
imparati i due-tre trucchetti di base, sara' tutto facile come
coltivare insalata... e allora si che potrete ambire ad avere
enormi dionee come quella la' sopra.
Si tratta solo di dimenticare tutto quello che vi ha detto il
fiorista, l'orticoltore, ecc. ecc. e di imparare da zero poche
semplici cose.
Cos'e'?
Allora, vediamo di parlarci chiaro subito. Cio' che avete
la' davanti e che chiamate dionea o Venus acchiappamosche
e' una pianta appartenente alla specie Dionaea muscipula.
E' una dicotiledone appartenente alla famiglia delle Droseraceae,
un gruppo di piante tra cui svariati generi di piante carnivore, come
le drosere e l'Aldrovanda vesiculosa.
Ricordatevi quindi: Dionaea muscipula, o "dionea" in italiano.
E' una piccola pianta proveninte dagli Stati Uniti, e piu' precisamente
dalle zone umide e paludose della Carolina, dove vive in terreni
acidi acquitrinosi ricchissimi d'acqua, spesso popolati da associazioni
vegetali tipiche da torbiera o palude acida.
In natura cresce in zone aperte, ed e' quindi esposta alla luce diretta
del sole per tutte le ore del giorno. I dati climatici delle zone dove
vive la dionea dipingono un'ambiente ad inverni piovosi e con temperature
vicine a zero (ma non sottozero), e estati calde con piovosita'
ancora piu' accentuata.
Il suo ciclo stagionale in natura e' abbastanza semplice: in primavera
la pianta si sveglia dal suo riposo invernale e inizia a formare foglie
a trappola, le prime contorte e deformi e le successive via via piu'
grandi e regolari. Subito dopo aver formato le prime foglie la pianta forma
una infiorescenza alta anche una trentina di centimetri, con piccoli
fiori bianchi tutti raggruppati all'apice dell'infiorescenza. I fiori
sono delicati e poco vistosi. Se impollinati producono in alcune
settimane dei semi neri e lucidissimi, lunghi 1-2 millimetri. La
fioritura e fruttificazione traggono notevoli energie dalla pianta,
motivo per il quale alcuni preferiscono recidere il fiore appena spunta. Al termine
della fioritura, la pianta riprende la produzione di foglie a trappola,
mentre le foglie piu' vecchie diventano nere e appassiscono, fino all'autunno
quando con l'abbassarsi della temperatura la pianta produce trappole
sempre piu' piccole e, con il freddo, si ferma e si chiude
in riposo invernale per riprendere
la crescita la primavera successiva.
La pianta nata da seme impiega diversi anni per raggiungere dimensioni
apprezzabili (con trappole lunghe diciamo un centimetro). Al contrario
e' possibile propagare la pianta anche per via asessuata, usando il metodo
della divisione oppure quello della talea
da foglia, particolarmente semplice. Per divisione o talea si possono
ottenere piante di ottime dimensioni gia' dopo il primo anno.
Sebbene normalmente le piante vendute (o scambiate) siano piccole,
con rosette al massimo di una decina di centimetri, e con un solo
meristema (o apice vegetativo) le piante piu' mature possono raggiungere
(come nella foto vista prima) dimensioni molto piu' notevoli e
possono avere diversi apici vegetativi. Come dimensioni massime
della trappola, ho personalmente coltivato piante con trappole
lunghe 5 centimetri, ma ho visto piante con trappole di 6 o 7 centimetri.
Come top, un coltivatore australiano mi ha scritto tempo fa dicendomi
di avere in coltivazione un esemplare con trappole lunghe 11 centimetri,
sebbene non ne abbia una prova visiva.
Coltivazione
Coltivare la dionea non e' difficile, come gia' detto. E' particolare,
non difficile.
Prima di tutto, bisogna capire il tipo di ambiente da cui questa
pianta proviene: nel suo ambiente naturale e' esposta a sole diretto e
alla pioggia per tutto l'anno, e riceve abbondantissima acqua grazie
al terreno acquitrinoso. Ultima caratteristica, il terreno e'
composto da detrito vegetale, torba, sfagno, e componenti acide.
Per coltivare la dionea, quindi, dobbiamo semplicemente tener
presenti queste necessita': acqua, sole e terreno acquitrinoso
acido.
Molte altre piante carnivore vivono in ambienti simili, e non a caso
la dionea e' spesso presa come esempio per la coltivazione
di gran parte delle piante carnivore da climi non tropicali.
E' infatti una pianta che cresce bene solo in ambiente acido umido,
e si dice spesso che quando un coltivatore riesce
a tenere bene una dionea, immediatamente puo' provare a coltivare
anche una miriade di altre specie di bellissime piante carnivore,
tra cui molte drosere, le splendide sarracenie ed altre ancora.
Servono tre semplici cose, quindi: sole, acqua e terreno acido.
SOLE : per il sole, non penso ci siano problemi. Tenete
presente che queste piante adorano la luce piena del sole per
parecchie ore al giorno, quindi tenetele esposte a Sud. Non
tenetele a Nord, o in ombra, o peggio ancora in casa! Tenetele
al sole, sole pienissimo. Al limite, se proprio e' caldissimo,
mettete un leggero ombreggiante tra fine giugno e fine agosto.
D'inverno, durante il riposo, potete anche tenerle in una
posizione diversa, meno illuminata.
ACQUA : per l'acqua, fate attenzione e
usate acqua povera in sali disciolti, come per esempio l'acqua
demineralizzata che si vende nei supermercati (per esempio per
i ferri da stiro), o l'acqua da osmosi inversa che si vende nei
negozi specializzati in acquari. Se proprio non riuscite
a trovare altra acqua, potete ricorrere ad acqua minerale
naturale (da tavola) di alta fonte. Controllate che la voce
contenuto di sali disciolti oppure residuo fisso
sia il piu' basso possibile, tipo 50-150 mg/l.
Se state pensando all'acqua
piovana... dipende da dove la prendete... quella raccolta
in aperta campagna puo' andar bene, in citta' e' un rischio.
TERRENO ACIDO : il terreno acido, invece, presenta alcune difficolta'. Per
realizzarlo vi servira' solo torba acida di sfagno (a volte
nota anche come torba bionda di sfagno). Gran parte dei
terricci torbosi che si trovano in vendita nei garden center,
normalmente, sono pero' terricci per piante acidofile che non
vanno bene per la dionea. Questi terricci, infatti, sono talvolta
addizionati con fertilizzanti. La dionea, sfortunatamente, non
tollera assolutamente fertilizzanti, che sono per lei come
veleno. Attenti quindi a comperare solo ed esclusivamente
torba acida di sfagno, con pH basso, tra 3.5 e 4.5, e assolutamente
priva di qualsiasi tipo di addizionante, fertilizzante o altro.
Si trova spesso in vivai e in grandi garden-center, venduta
in sacconi da 50 litri e oltre, del costo approssimativo di
5-10.000 lire per 50 litri.
Visto che siete al garden center per la torba, prendete
anche dei vasi, plastica o cotto non importa, basta che
siano forati sul fondo, e delle sottocassette o dei sottovasi
abbastanza grandi.
Una volta a casa, prendete un po' di torba e
versatela in un secchio con una gran quantita' d'acqua.
Con le mani (e un paio di guanti) impastate la torba quasi
fosse farina finche' non otterrete una massa scura, fradicia, con
la consistenza di un budino. A questo punto prendetene a manciate
con le mani, strizzatela leggermente per eliminare l'acqua in
eccesso, e sistematela nei vasi SENZA impaccarla. Basta appoggiarla
nei vasi, poi la sua consistenza molliccia fara' il resto. Una volta
che il vostro vaso sara' pieno, praticate un foro abbastanza profondo
al centro della torba, e piantateci la vostra dionea, attentamente.
Poi, con le mani accostate la torba attorno al colletto della
piantina in modo che la parte bianca sia interrata e che le foglie
siano a pelo con il terreno.
Successivamente, prendete il sottovaso, riempitelo d'acqua
fino all'orlo, e poi metteteci sopra il vostro vaso.
In questo modo l'acqua salira' dal fondo verso la superficie
del vaso, raggiungendo la pianta da sotto, in modo analogo
a quello che succede negli ambienti paludosi da cui questa
proviene. Assicuratevi che ci siano sempre 2-3 centimetri
d'acqua nel sottovaso, e che la torba non sia lasciata all'asciutto,
o la vostra dionea tirera' le cuoia in men che non si dica.
Fate finta di avere a che fare con un pesce, non con una pianta,
per capire quanto fondamentale sia l'acqua per questa pianta.
Non date mai l'acqua da sopra, sulla torba, ma versatela sempre
nel sottovaso. Riparate il vaso da pioggia e grandine per i primi
tempi, finche' non si forma un primo strato di muschi e altre
piantine. Successivamente potrete anche lasciare il vaso alle
intemperie, la dionea non ci badera' piu' di tanto (a meno che
non arrivi una grandinata con chicchi grandi come palazzetti
dello sport).
Tenete sempre la pianta in pienissimo sole e specialmente,
non spostatela mai. Al limite spostatela solo prima della
stagione fredda e a febbraio-marzo, prima dell'inizio
della primavera, ma lasciatela nello stesso posto durante
tutta la stagione vegetativa. Le dionee adorano abituarsi
ad un ambiente.
In conclusione, pienissimo sole, acqua sempre presente nel sottovaso,
terreno acido composto di pura torba... per le dionee, davvero,
non c'e' da fare altro.
Inverno
Le dionee, contrariamente a quanto pensano il 99% dei
rivenditori di piante, non sono piante tropicali,
e quindi non necessitano di stare al calduccio durante
l'inverno. Anzi, tenere una dionea al caldo in inverno
produce una crescita forzata che causa, l'anno successivo,
un depauperamento delle risorse della pianta che in breve
deperisce e diventa sofferente.
D'inverno le dionee vanno assolutamente tenute a temperature
fresche, attorno ai 5'C e comunque mai sopra i 10-15'C, ne',
se possibile, sottozero; in questo periodo il loro ritmo
di crescita rallenta fino quasi a fermarsi.
E' necessario evitare di tenere
acqua nel sottovaso, che potrebbe danneggiare la pianta
(promuovendo muffe e funghi). Al contrario, basta assicurarsi
di tanto in tanto che la torba sia ben umida e non secchi
mai. Come illuminazione, anche la poca luce della vostra
finestra in cantina, o quella del sottoscala andra' bene,
in inverno queste piante non hanno bisogno di sole diretto.
L'inizio del trattamento invernale per la vostra dionea
deve coincidere con i mesi a temperatura piu' bassa e
fotoperiodo ridotto, quindi tra novembre e gennaio. A
meta' febbraio, quando iniziano le prime giornate meno
fredde e il fotoperiodo inizia ad allungarsi, rinvasate
la vostra dionea, spostatela in pieno sole, e iniziate
a tenere acqua nel sottovaso. State particolarmente attenti
che non manchi mai l'acqua nei primi mesi della primavera,
quando la pianta, con la sua crescita esplosiva, richiedera'
grandi apporti d'acqua. Un momento di siccita' in questa
fase puo' influenzare negativamente tutta la stagione
vegetativa.
Rinvasi
Rinvasare una pianta significa svuotare il vaso dove
essa risiede, ripulirla dal vecchio terriccio e ripiantarla
in un nuovo vaso con nuovo terriccio.
Esistono diverse scuole di pensiero rispetto al rinvaso
della dionea. Alcuni sostengono sia assolutamente necessario
rinvasare la pianta ogni anno, altri invece correttamente
asseriscono che in natura nessuno rinvasa le dionee, e che
quindi sia fondamentale non rinvasarle mai. Come in tutte
le cose la verita' sta nel mezzo: la cosa migliore sarebbe
non rinvasare le dionee, ma spesso la ridotta dimensione
dei vasi e il tipo di acqua usata durante l'anno possono
provocare un fenomeno di marcescenza della torba, che
puo' alla lunga danneggiare la pianta. In questo caso
io preferisco un rinvaso in torba fresca. Come regola se
usate vasi molto grandi e avete un'acqua molto povera di
sali potete lasciare la vostra dionea la' senza problemi anche
per 3-4 anni di fila. Al contrario, se usate vasi piccoli
o se la vostra acqua e' quella di rubinetto (altamente
sconsigliato) allora rinvasate ogni anno.
Altra regola da campo, annusate il fondo dei vostri
vasi, se sa di marcio (molto), e' ora di rinvasare.
In ogni caso rinvasate solo ed esclusivamente in
febbraio poco prima della ripresa vegetativa: svasate
il vaso delicatamente, rimuovete il pane di terra,
pulite bene la pianta in acqua. Se avete preso la
pianta in tempo ci dovrebbero essere solo le vecchie
radici, nerastre e molli, mentre non dovrebbero essere spuntate
le radici nuove, contraddistinte da maggior rigidita' e
da un colore piu' intenso, con la punta bianca o rosata.
Una volta risciacquata la pianta ed eventualmente tagliate
via le foglie nere, rinvasatela e sistematela subito
su un sottovaso pieno d'acqua e in pieno sole.
Ciclo di coltivazione ideale
fine Febbrario: eventuale rinvaso della pianta, sistemazione
in posizione di pieno sole, a Sud. Acqua nel sottovaso.
Marzo-Aprile: prime foglie, attenzione particolare
che il sottovaso non resti mai senz'acqua.
Maggio: inizio fioritura, compare il germoglio dell'infiorescenza,
che cresce verticalmente. Io solitamente recido il germoglio appena
lo vedo, a meta' altezza, con una forbice e un taglio netto.
Sempre in questo periodo si possono effettuare talee di foglia.
Giugno-Settembre: iniziano a comparire le prime foglie 'nere', vecchie,
che si possono tranquillamente tagliar via.
Ottobre: rallentamento della pianta, le foglie scure sono
ora molto piu' frequenti delle nuove, piu' piccole e stentate,
le trappole sono lentissime.
Novembre: non appena la dionea rallenta la sua crescita
al punto da apparire ferma e le trappole non scattano piu',
si riduce l'apporto di acqua nel sottovaso e si sposta la
pianta in una posizione a Nord o comunque meno illuminata,
e con temperatura che per tutto l'inverno non dovra' uscire
da un intervallo tra i 5 e i 10'C.
Dicembre-Febbraio: controllare ogni tanto che la torba
sia umida (non fradicia, quindi non tenere acqua nel sottovaso!).
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La trappola
Gran parte del fascino di una dionea e' senz'altro racchiuso,
(e' il caso di dire) nelle sue trappole a scatto. In effetti
l'idea di una pianta che si muova e' sempre stata affascinante,
e se lo stupore e' notevole ma comunque contenuto di fronte
alla Mimosa pudica (le cui foglie "appassiscono"
istantaneamente appena sfiorate), questo stupore diventa
meraviglia quando si assiste allo scatto repentino di
una dionea.
Purtroppo gran parte dei principianti notano che la loro dionea,
invece, non scatta. Ricevo spesso mail da parte di giovani coltivatori
che mi raccontano frustrati come la loro dionea non "scatti",
non "funzioni", sia "rotta", o, come ieri, "sia handicappata".
Il motivo di tanta disillusione e' che la dionea scatta (e scatta
davvero) solo quando e' in ottima salute e non e' sollecitata
di continuo. La trappola di una dionea non e' un rigido meccanismo
di plastica, e' un organo vivente, ed e' quindi chiaro che
si comporti bene solo quando l'intero organismo sta bene.
La trappola di una dionea per scattare ha bisogno di essere in
uno stato di tensione, e questo stato si raggiunge solo con la
corretta esposizione in pienissimo sole, con un buono stato fisiologico
della pianta, con un abbondante apporto d'acqua, e quando la
temperatura e' sopra i 20-25'C gradi, quindi nei mesi prettamente
estivi. Oltretutto, la foglia della dionea scatta non tanto quando
e' aperta, ma quando e' aperta e matura. Le foglie giovani
e quelle vecchie, sebbeno aperte, non scattano o scattano lentissime.
Quando tutti questi requisiti sono soddisfatti, allora si ha una
trappola veramente letale, in grado di chiudersi in una frazione di
secondo, senza lasciar scampo a ragni, mosche, vespe, formiche...
La cosa piu' importante da dire sulla trappola, pero', riguarda
lo stuzzicarla. So che e' una grande tentazione vedere una foglia
di dionea che si chiude, ma stuzzicarla con le dita o con altro
causa alla pianta un terribile stress che alla lunga fa deperire
le trappole. La pianta, successivamente, rimane con le trappole
rovinate e incapaci di nutrirla, e soffre. In altre parole, giocare
a far chiudere le trappole di una dionea e' un modo abbastanza
veloce e divertente di farla crepare, quindi regolatevi di conseguenza.
Se il vostro scopo e' divertirvi, fate pure, se invece e' ottenere
una bella dionea, lasciate stare le trappole (questo e' il motivo
per cui io preferisco sintetizzare tutta la teoria di coltivazione
delle dionee in una frasetta: "torba, acqua, sole -
e non rompetele le tole" - 'romper le tole' termine veneto per
dire 'rompere le scatole').
Se, magnanimamente, avete deciso di dare da mangiare alla vostra
dionea, avrete senz'altro notato che la dionea si riapre e sputa
la vostra offerta dopo poche ore. Questo perche' la dionea non
accetta cibo morto, anche fossero insetti, ma solo ed esclusivamente
insetti vivi. Se proprio volete divertirvi a veder scattare una
dionea, fate cosi': catturate una mosca o una vespa, un ragno o
una formica, e prendete l'animaletto con una pinzetta, senza ucciderlo.
Avvicinatelo alla foglia di dionea e solleticate la foglia solo un attimo, la
foglia si richiudera' a scatto sul malcapitato animaletto, che
continuera' a muoversi intrappolato nella foglia finche' questa
non inizera' a digerirlo.
Cibo?
Cibo? Non ditemi che state pensando di dar da mangiare
alla vostra dionea!
Se e' cosi' allora mettiamo subito in chiaro
una cosa:
una dionea non ha assolutamente bisogno che voi la nutriate,
sapra' arrangiarsi da sola. Se, pero', vivete in citta' o
al 453' piano e l'aria troppo rarefatta non permette la vita
di insetti, potete provare a nutrire la vostra dionea a mano.
A questo proposito, evitate assolutamente qualsiasi
tipo di cosa che non si muova: carne, filetti di sgombro,
cioccolato, caramelle, tonno, biscotti alle mandorle (si, ho
sentito cose incredibili, ve l'assicuro), uova sode e qualsiasi
altra cosa che piaccia a voi. Evitate
anche come la peste qualsiasi cosa contenga grassi. Evitate
assolutamente bruchi, vermi, larve e qualsiasi altra cosa.
Tutte queste cose causeranno alla vostra dionea la marcescenza
della trappola, con la possibilita' che questa marcescenza
si estenda e uccida l'intera pianta.
Se volete nutrire la vostra dionea fornitele esclusivamente
piccoli invertebrati vivi, magri e pieni di gambette
(per esempio mosche, tafani, vespe, ragni, formiche). Evitate
blatte, cimici, grilli, cavallette e altre bestie con
la panza rigonfia, evitate bestie troppo grosse,
come pure evitate farfalle e tarme.
Si, lo so, son delicatine, e' vero, anche voi avrete i vostri vezzi, no?
Fertilizzare
In riguardo alla fertilizzazione vi dico solo una cosa: volete
uccidere la vostra dionea in pochi minuti? Fertilizzatela.
Si, lo so, c'e' l'ultimissimo fertilizzante miracoloso, magari
diluito non fa male... c'e' l'ultimo "Crescita Selvaggia Sbalorditiva"
ecc. ecc. Ripeto, se volete uccidere la vostra dionea, fertilizzatela.
Queste piante si sono evolute per milioni d'anni per vivere in ambienti
PRIVI di qualsiasi tipo di nutrimento radicale... se adesso gliene date
voi, sara' per loro peggio di veleno. Questo e' il motivo per cui
le dionee non riescono a sopravvivere nella "terra" normale dei
geranei o delle begonie ma hanno invece bisogno di torba
purissima. Quindi, adesso che l'avete capito, mettete pure
via quel flacone di "Esplosione Vegetale Totale" che avete appena
comperato.
Malattie e tragedie in genere
In tanti anni che coltivo dionee una cosa ve la posso
dire con tranquillita': se tenete bene la vostra piantina
(sole, torba, acqua), la possibilita' che questa venga
attaccata da parassiti o che si ammali di morbi orrendi
e debilitanti e' veramente bassa. Ricordate la cosa piu'
importante: la miglior cura e' la prevenzione.
Tenete la vostra dionea in salute, quindi, al resto pensera'
lei.
Nonostante tutto, pero' ci sono alcune cose che possono
comunque succedere:
Foglie deformi : specialmente in primavera. Cio' e'
spesso dovuto alla presenza di microscopici afidi sull'apice
vegetativo, che succhiano linfa danneggiando le tenere
cellule delle foglioline in formazione, che restano quindi
deformi e danneggiate. Una cura veloce e indolore per
questo tipo di patologia consiste nell'immergere sott'acqua,
in un secchio, tutta la piantina con il suo vaso. Gli afidi,
rischiando di soffocare, verranno a galla in poche ore e
potrete allontanarli (o altro...).
Foglie con enormi buchi : vendetta del mondo animale
sulla vostra dionea: controllate intorno al vasetto e
sotto alle foglie, e' probabile che ci troverete
lumache o bruchi. Al solito, "allontanateli"...
Foglie nere : le foglie nere sono assolutamente
normali se le foglie in questione sono quelle vecchie.
Il ciclo vitale di una foglia dura alcune settimane, qualche
mese al massimo, poi lentamente la foglia ingiallisce e diventa
nera. In questo caso recidete la foglia, se vi infastidisce
il suo colore nero. Se invece le foglie nere sono quelle
piu' giovani, o, peggio ancora, quelle in formazione,
vuol dire che la pianta sta soffrendo. Controllate che le
condizioni di coltivazione (sole, torba, acqua) siano ottimali.
Se lo sono, forse la torba sta marcendo, annusate il fondo
del vasetto, se sa di marcio, rinvasate immediatamente.
Trappole marcescenti : puo' succedere che alcune
trappole, contenenti animali (o altro) dopo qualche giorno
diventino gialle e inizino a marcire. Cio' solitamente si
verifica quando la preda catturata e' troppo grande e/o
troppo ricca di grassi o altro materiale indigesto alla
pianta. In pratica la trappola subisce una indigestione
e inizia a marcire. Assicuratevi che nessuno abbia dato
alla pianta cose strane da mangiare, e, se la marcescenza
procede, tagliate via la trappola compromessa.
Funghi/Muffe : a volte le foglie piu' vecchie o le
trappole in indigestione, marcendo, possono dare inizio a
infezioni fungine, facilmente visibili per il loro aspetto
vellutato, bianchiccio (o grigiastro) e lanugginoso. In
questo caso tagliate con una forbice tutta la parte marcia
e nera, fino a lasciare solo tessuto verde vivo. Poi con
una spruzzatrice vaporizzate la pianta con un po' d'acqua
semplice. State attenti che la vostra pianta sia in condizione
di pienissimo sole parecchie ore al giorno. Le radiazioni
solari esercitano una forte azione antifungina.
Foglie bruciate : spesso, quando si sposta una
dionea da una posizione piu' umida e meno soleggiata
ad una piu' esposta alla luce solare, puo' accadere che
le vecchie foglie subiscano delle punteggiature o si
brucino. Cio' e' normale ed e' dovuto al fatto che questa
pianta odia essere spostata. Normalmente basta ignorare
questo fatto e lasciare che si formino nuove foglie,
che saranno adattate alla nuova posizione. Ricordate
di non spostare mai le vostre dionee
(a parte per il riposo invernale, in caso).
Altri tipi di dionea?
Supponiamo vi piaccia la dionea, ma che vi piaccia davvero
tanto, e ne vogliate delle altre, organizzando magari una
raccolta di dionee tutte diverse tra loro, e' possibile?
Come detto, la Dionaea muscipula e' un genere unico
con una specie unica. Il che significa che esiste solo la
dionea e non ci sono altre piante che le somiglino... o meglio,
esistono centinaia di altre piante carnivore, con trappole di
altro tipo, ma nessuna e' simile alla dionea (o quasi).
Non disperatevi, pero', poiche' esistono parecchie
varieta' e forme coltivate di dionea molto particolari e
diverse tra loro; in questo
modo, cosi' come esistono i tulipani neri, rossi e
screziati, anche le dionee possono apparire diverse a seconda
della forma.
Ecco una lista delle dionee piu' comuni e delle loro caratteristiche.
Wildtype : e' la forma selvatica, cioe' quella che si trova
in natura, ha le foglie verdi con l'interno delle trappole che al
sole diventano rosse o rosate.
All-Red : e' una forma particolare, che quando coltivata
in pieno sole diventa completamente rossa, foglie, trappole, tutto.
E' di solito di provenienza olandese.
Akai-Ryu o Drago-Rosso : altra forma tutta rossa, o rossa
con le trappole orlate di verde, pero' di provenienza statunitense.
All-Green : forma completamente verde, non ha nessuna
traccia di rosso ne' sulle foglie ne' all'interno delle trappole,
e resta verde anche se tenuta in pienissimo sole.
Shark-Teeth : forma particolare in cui i denti della trappola
non sono ad aculeo ma sono invece a triangolo o a dente di squalo.
Molto molto particolare. Per il resto il colore e' quello di
una wildtype.
Short-Teeth : dionea con i denti della trappola molto
corti e appena visibili, fusi a formare una sorta di coroncina
attorno alle trappole. Colori della wildtype.
Cup-Traps : trappole deformi a forma di coppa o bacinella.
I colori sono quelli della wildtype.
Ne esistono altre, ma queste sono quelle piu' facili da trovare
nelle collezioni.
Riassunto
Ok, paginone lungo, un sacco di roba, quindi vediamo di
chiarire in poche righe tutto quello che c'e' di veramente
importante da ricordare.
La dionea va coltivata in torba acida di sfagno, pura, con
il vaso sempre tenuto in una sottocassetta con almeno 2-3
centimetri d'acqua.
L'acqua dev'essere acqua distillata, demineralizzata o
da osmosi inversa, ma comunque con basso contenuto di sali.
La pianta dev'essere tenuta all'esterno, in pieno sole,
possibilmente a Sud, in modo da ricevere sole diretto per
parecchie ore al giorno.
Durante la stagione vegetativa la pianta va tenuta sempre
nello stesso posto, cercando di non disturbarla, e controllando
che abbia sempre abbondante acqua nel sottovaso.
Durante la stagione di riposo (Novembre-Febbraio)
va tenuta con terreno umido ma non bagnato, in un posto
riparato dove ci siano tra i 5 e i 10 gradi centigradi.
A Febbraio, al momento di spostarla in posizione
Sud e ben illuminata, si puo' effettuare il rinvaso.
Non far scattare le trappole a vuoto, ne' nutrire
la pianta con alcunche' che non sia (eventualmente)
un ragno, o formica, o mosca, o vespa. In caso, le
prede devono essere vive.
Nel momento della fioritura recidete il germoglio del
fiore, se preferite che la pianta non disperda parte
delle sue energie nella formazione dei semi.
Si... ma...
Voglio sapere altro della dionea!
Bhe, c'e' la sezione del FAQ americano dedicata alla dionea,
clicca qui
per accederci.
Mi sto appassionando, mi piace 'sta cosa delle piante carnivore,
ce ne sono altre? Come sono? C'e' gente in Italia che le coltiva?
Eh si, ma allora c'e' il resto di Sarrazin's, con quintalate di pagine.
Ci sono dozzine di altri siti, ci sono decine di associazioni (anche
in Italia c'e' l'AIPC - Associazione
Italiana Piante Carnivore) con
migliaia di appassionati, centinaia di specie da coltivare... se vuoi
lanciarti parti pure dall'introduzione alle piante
carnivore e benvenuto....
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