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Come si coltivano le piante carnivore?
Per coltivare con successo le piante carnivore, dovete prima di tutto istruirvi.
Nella coltivazione di queste piante da palude cosi' specializzate non c'e' grado di
dedizione o di esperienza nell'orticoltura che possa supplire alla mancanza di
conoscenza. Potete ottenere questo tipo di informazioni in piu' modi.
Per esempio potreste leggere queste FAQ. Oppure potreste trovare un buon
libro sulle piante carnivore in biblioteca o potreste anche iscrivervi alla
mailing list sulle piante carnivore e seguirla per un po'. Se non fate nessuna
di queste cose e, invece, iniziate semplicemente a coltivare le piante
carnivore proprio come fate con le altre amate piante d'appartamento,
i vostri "tesori botanici" creperanno, parola mia. A volte mi diverto a
girare per i vivai e ascoltare i consigli pieni di buone intenzioni,
ma totalmente errati, forniti dai venditori sulla coltivazione di queste piante.
(Di solito pero' mi sento buono e suggerisco loro di dire ai loro clienti di
dare un'occhiata in internet per avere delle dritte sulla coltivazione).
Sulla base di riferimenti affidabili, sarete in grado di prendere delle sagge
decisioni sulla coltivazione e avrete bisogno di prenderne parecchie perche'
le piante carnivore hanno esigenze piuttosto specifiche e stringenti per quanto
riguarda il tipo di terreno, l'acqua, l'illuminazione, l'umidita', la temperatura
e l'uso di fertilizzanti.
Oltre alle dionee, ci sono centinaia di altre specie di piante carnivore. Non
dovrebbe sorprendere il fatto che piante differenti abbiano differenti
esigenze di coltivazione (nessuna delle quali venga soddisfatta
tanto facilmente). Quindi mentre vi sara' abbastanza facile
trovare molte informazioni generali sulle piante carnivore nelle FAQ,
le nozioni su specifici generi di piante carnivore si trovano nella
sezione delle FAQ che descrive i singoli generi. Prendete le mie
informazioni sulla coltivazione semplicemente come un insieme di
suggerimenti --- se nel vostro caso queste dritte non funzionano,
allora provate qualcos'altro.
Ho bisogno di un terrario?
In genere, la maggior parte delle persone coltivano le piante
carnivore in serre o in terrari. E' improbabile che possiate
farle crescere nel vostro giardino, come sarebbe difficile
coltivarvi dei cactus, pini d'alta montagna o mangrovie.
Pochi fortunati riescono a far crescere le proprie piante
carnivore su un davanzale o nel cortiletto dietro casa,
ma non pensate a questa opportunita' per ora.
Il modo piu' semplice di avvicinarsi alla coltivazione delle
piante carnivore e' la coltivazione in terrario ed e'
possibile metterne insieme uno senza grosse spese. Ne ho costruiti
molti e ho stilato le istruzioni complete per farne uno con meno
di mezzo milione. Potrebbe sembrare un po' troppo costoso
per i vostri gusti, ma si tratta di un modello ben collaudato.
Se state vagliando l'ipotesi di coltivare delle piante carnivore,
prendete in considerazione le istruzioni per un "terrario in
10 minuti" scritte da Peter Cole e che si possono trovare
nella pagina web di Chris Frazier (sezione 7 del FAQ, "risorse
in rete").
Dopo avere detto tutto sulla moderazione, passiamo ora agli
approcci estremi per coltivare le vostre piante carnivore.
Se avete appena comprato una carnivora in un negozio,
cosi' tanto per divertirvi, forse dovreste lasciar stare
l'idea del terrario e provare solo a farla crescere su
un davanzale ben illuminato, senza perder troppo tempo --- tentar
non nuoce e cosi' come e' probabile che muoia, potrebbe anche trovarcisi benone.
Di sicuro l'esperimento non vi costera' molto tempo ne' denaro. Se invece
volete, all'estremo opposto, dedicarvi alla coltivazione con
tutte le vostre energie, potete pensare alle serre. Se avete finito
lo spazio nel terrario e avete ancora posto nel giardino e soldi
da buttare (hah hah!), allora prendete in considerazione l'idea di procurarvi
una serra. Potete acquistarla oppure costruirvene una. Le serre sono
piuttosto costose e, se sapete qualcosa di costruzioni,
potrete risparmiare parecchio denaro costruendone una da voi.
Che cosa posso coltivare facilmente in un terrario?
Buttiamo la cautela alle ortiche, giusto? Avete deciso di far
crescere delle piante carnivore con il minimo sforzo.
Lo scottante segreto sta nel fatto che, se mettete
la vostra pianta su un davanzale ben illuminato,
potrebbe anche sopravvivere, specialmente se la
tenete in un piccolo terrario di qualsiasi tipo,
se usate acqua distillata, se mantenete un'elevata
percentuale di umidita', ma rompete un po' il coperchio
del terrario in modo che circoli un po' l'aria.
Le piante che hanno maggiori chances di sopravvivere
sono quelle che dovreste provare, giusto? Quelle che,
secondo me, hanno maggiori probabilita' di sopravvivenza
su un tipico davanzale scarsamente illuminato
sono elencate qui sotto. Quando vi mettete in
contatto con il vostro vivaio on-line preferito
dovreste puntare all'acquisto di queste piante:
Piante ad ascidio
Sarracenia purpurea subsp venosa
Sarracenia psittacina
Nepenthes gracilis
Utricolarie
Qualsiasi specie non acquatica come Utricularia longifolia.
Drosere
Drosera capensis
Drosera aliciae
Drosera capillaris
Drosera adelae
Pinguicole
Pinguicula moranensis
Pinguicula lusitanica
Ora, comprate quelle piante! Punitele! E possa Dio avere pieta' delle loro anime...
Cosa faccio se non riesco a trovare degli insetti?
Ci sono insetti ovunque. Andate a rivoltare qualche sasso se volete trovarli.
Lasciate dei piatti sporchi all'aperto e li vedrete arrivare a raccolta.
L'unico momento in cui sembra difficile trovare degli insetti e' durante
l'inverno. Ah, ma in inverno anche le vostre piante saranno a riposo e non
vorranno essere nutrite! Se state cercando di nutrire delle piante durante l'inverno,
non state rispettando le loro esigenze di dormienza invernale. Lasciatele riposare!
Va bene, dovrei moderare i miei commenti facendo notare che non tutte le piante carnivore
attraversano un periodo di dormienza. Le drosere tropicali non hanno periodi di dormienza.
Neppure la comune Drosera capensis non ha bisogno di un periodo di dormienza.
Potete nutrire queste piante in qualsiasi periodo.
Se davvero avete problemi a trovare insetti o vermiciattoli, potete comprarli
nei negozi di animali. I grilli vanno bene per piante grandi come le Nepenthes
e le Sarracenie. I tenebrioni vanno meglio per le piante piu' piccole. C'e'
chi uccide questi insetti congelandoli. Questo va bene, ma le dionee avranno
bisogno di un po' di moine per accettare di mangiare prede morte. Conosco almeno
una persona che compra tubifex secchi nei negozi di animali.
Ne mette una manciata sulle piante e a loro piace molto.
Perche' la mia drosera non "fa le goccioline"?
Allora possedete una drosera e volete vederla ricoperta di tutte quelle
belle goccioline di acquerugiola appiccicosa proprio come nelle mie foto,
vero? Ma la vostra pianta non ne vuole proprio sapere di fare le goccioline!
Frustrante, no?
La mancanza di gocce sulla vostra drosera e' un segno che non la
state coltivando nel modo appropriato. Solo una drosera felice
produce quel liquido mucoso (sembra quasi un aforisma zen). Le ragioni
piu' comuni per una drosera senza goccioline sono l'umidita' (troppo bassa),
la temperatura (troppo alta), l'illuminazione (scarsa), la cattiva qualita'
dell'acqua (non distillata). Queste non sono le uniche ragioni per cui la vostra
drosera potrebbe non essere felice, ma sono le piu' comuni.
Quindi leggetevi bene le FAQ e provate a coltivarle bene.
Per inciso, spruzzettare la vostra drosera con un vaporizzatore non
migliorera' la situazione, anzi. Quelle goccioline sono
formate da una particolare miscela di composti e non sono semplici
gocce d'acqua. Provate a spruzzarvi dell'acqua negli occhi
se volete avere un'idea di come la pianta si possa sentire (no, no,
fermi non intendevo dire di farlo davvero... ci sono certi che
prendono le cose terribilmente alla lettera...)
La mia pianta sta fiorendo! Che faccio?
Prima di tutto, godevi la soddisfazione di aver coltivato con
successo una pianta cosi' stimolante fino a farla fiorire. Ora potete
tentare di fecondarla. Molte piante carnivore possono essere fecondate
piuttosto facilmente. Gli organi sessuali dei generi Drosera, Byblis,
Drosophyllum e Dionaea sono facilmente riconoscibili.
Consultate un testo di base di botanica e identificate lo stigma e le antere.
Molte piante carnivore possono essere autoimpollinate. Cio' significa
prelevare il polline dalle antere e depositarlo gentilmente sullo stigma.
La struttura fiorale della sarracenia e' un po' particolare e non ne parlo
in questa sezione delle FAQ (aspettate la prossima versione per quello).
Fino a quel momento dovrete far riferimento ad un testo sulle piante carnivore
come lo Schnell o lo Slack.
Nota aggiuntiva (Fabio): in questo sito (Sarrazin's) sotto la sezione
"Tecniche Carnivore" c'e' il corso "Sarracenia da seme a seme" dove l'argomento
'fiore di sarracenia' e' trattato in modo dettagliato.
Le dionee possono venire autoimpollinate anche se non producono sempre
dei semi, inoltre la produzione di semi affatica notevolmente la pianta (io
estirpo gli abbozzi del fiore appena spuntano).
Le strutture fogliari di Pinguicola, Utricolaria e Genlisea
sono molto simili tra loro, che e' anche il motivo per cui fanno parte della
stessa famiglia, le Lentibulariaceae. Sulla destra c'e' un'immagine degli
organi sessuali della Pinguicola moranensis (clicca qui).
Per farveli vedere meglio, ho strappato via sfacciatamente i petali inferiori
preso da un raptus di follia, poi mi sono addentrato con la mia
macchina fotografica mentre le strutture fiorali cosi' esposte
fremevano di piacere. La parte anteriore del fiore e' in alto.
Notate i due stami bianchi ricurvi con quelle palline
di polline giallo sulla punta? Il polline e' quasi nascosto
come da un grembiule sotto la superficie dello stigma color magenta.
Per autoimpollinare questa pianta, si deve trasferire il
polline sulla superficie dello stigma. Manipolando i fiori
delle piante che fanno parte di questa famiglia, potete anche distruggere dei petali,
tranquilli, sarebbero comunque destinati a cadere, ma andateci piano sul resto del fiore perche'
potrebbe capitarvi facilmente di danneggiarlo e non ottenere niente.
Alcune piante non produrranno dei semi quando le autoimpollinate --- alcune drosere e Byblis
si comportano cosi'. Le Nepenthes sono o maschi o femmine e quindi non
possono essere autoimpollinate. In questi casi dovete farvi dare del polline da
qualcun'altro se volete ottenere dei semi. Spesso c'e' del polline disponibile
presso il sito di scambio a cui potete accedere dal database nel sito web
di Rick Walker sulle piante carnivore (Sezione 7 del FAQ, "link in rete").
Come posso stimolare la germinazione dei semi?
La maggior parte delle piante carnivore germinano nelle condizioni
normali di crescita per le piante carnivore. Preparate un vaso nello stesso
modo in cui fareste per una pianta adulta, quindi spargete i semi sulla superficie.
Non sotterrate i semi. Tenete il vaso umido, come fareste per una piante carnivora
in crescita, e attendete. La germinazione e' piu' lenta rispetto a quella degli
ortaggi --- se i semi germinano entro alcune settimane, la maggior parte dei
coltivatori navigati ne rimangono piacevolmente sorpresi. Alcune piante
carnivore ci mettono mesi a germinare. Personalmente, quando semino,
non mi arrendo finche' non sono passati due anni. La pazienza e'
la parola chiave. Piantate i semi, quindi cercate di dimenticarvi
di quel vaso --- vaso guardato non germina mai.
I semi prodotti dalle piante carnivore tropicali sono,
in genere, i piu' veloci a germinare. Al contrario, le piante
carnivore che vivono in ambienti con stagioni estreme (come
inverni freddi o estati torride) hanno sviluppato delle
strategie per evitare che i semi germinino nel periodo
sbagliato dell'anno. Per far germinare semi di questo
tipo di piante, dovete convincerli che e' il momento giusto per farlo.
Ad esempio, i semi delle sarracenie, o di quelle drosere e pinguicole
di quelle zone in cui la neve cade ad ogni inverno, devono subire un
trattamento di raffreddamento per farli germinare bene (la parola chiave qui e'
"bene" --- alcuni germineranno lo stesso anche senza essere stati
tenuti al freddo, ma otterrete risultati decisamente migliori
fornendo i trattamenti necessari, ve lo assicuro).
Questo trattamento a freddo si chiama stratificazione e deve
essere fatta anche tenendo i semi in ambiente umido (il
seme ha bisogno di assorbire acqua per iniziare il processo di stratificazione).
Preferisco seminare questo tipo di semi nel loro vaso e fornire
loro un inverno freddo e umido come quello a cui sono esposte le
piante mature. In primavera, dopo alcuni mesi di freddo,
iniziano a straripare dal vaso. E' abbastanza eccitante (a volte
l'eccitazione e' cosi' forte che devo sedermi e riposarmi per un po').
Il tempo di stratificazione minimo e' di circa quattro settimane.
Io ne suggerirei sei.
I semi delle dionee sono lunghi circa 1.5 mm e sembrano piccoli
scarafaggi neri e luccicanti. Abbastanza raccapriccianti a dire il vero.
Se volete coltivare le dionee dai semi, dovrete stratificarli al
freddo e umido proprio come ho appena descritto. Le dionee cresciute
da seme arrivano a malapena ad una lunghezza di pochi cm anche
dopo due anni, quindi, a meno che non abbiate veramente una
buona ragione per farle crescere dal seme, continuate a
fare la propagazione vegetativa.
Altre carnivore hanno bisogno che accendiate un piccolo
fuoco sopra i loro vasi (non sto scherzando!) perche'
sono adattate al fuoco. Vi lascio lavorare su quelle senza
il mio aiuto --- non voglio essere denunciato quando
incendierete la vostra citta' (solo un paio di dritte: usate
solo combustibili naturali --- niente gasolio; non incendiate
il vaso, provate a fuoco lento, piantate i semi a
diverse profondita' nel terreno per aumentare le probabilita'
di ottenere la temperatura corretta per loro e annaffiate
il vaso dopo aver soffiato via la maggior parte della cenere --- ma non tutta ---
perche' i semi potrebbero aver bisogno dei componenti
della cenere e non semplicemente del calore. Non fatelo dentro casa,
senza la supervisione di persone adulte, non lasciate il fuoco incustodito).
Alcune specie davvero scoccianti hanno bisogno di enorme eroismo per
germinare. Possono aver bisogno di particolari ormoni.
Si tratta di piante costose e "incostanti" per quanto riguarda
i risultati, quindi io le snobbo. Altre specie hanno bisogno
della scarificazione (graffiare o danneggiare il tegumento del seme).
Si dice spesso che il Drosophyllum abbia bisogno della
scarificazione per germinare. Ho scoperto che semi freschi
germinano piuttosto bene anche senza questo trattamento.
Infine ci sono dei semi che non germinano proprio mai!
Molti dei semi di Allen Lowrie non germinano, ma non e'
colpa sua. I semi sono buoni, e' solo che questi semi
raccolti in natura non sono abituati ad essere "coltivati" ed e'
come se stessero cercando dei messaggi speciali (tipici del
loro ambiente naturale) per germinare.
Ogni tanto, tuttavia, germinano e sono meravigliosi quando lo fanno!
Come si coltivano le piante carnivore: torba
La maggior parte delle piante carnivore ha bisogno di un terreno
acido per ricreare un ambiente simile a quello delle terre paludose
da cui provengono. Una pianta molto importante nelle torbiere acide
e' un muschio chiamato sfagno (il nome del genere e' Sphagnum).
Quando lo sfagno si decompone leggermente, viene chiamato torba da sfagno di torbiera
o, piu' semplicemente, torba di sfagno (o solo torba). Utilizzate
questo per i vostri primi tentativi di coltivazione delle pianta carnivore.
Questa torba di sfagno si puo' trovare in quantita' diverse e, in base
alla mia esperienza, e' meglio comprarla in blocchi di circa 3.5 metri cubi,
il che e' un sacco di torba, ma se vi stufate delle piante carnivore
potete sempre usarla nel vostro giardino. Il motivo per comprarla
in cosi' gran quantita' e' che volumi piu' piccoli vengono spesso
inumiditi in precedenza (in questo modo voi state pagando anche l'acqua).
Per di piu', le confezioni piu' piccole sono spesso trattate con
agenti umidificanti che sembrano essere tossici per alcune piante
carnivore. Quando vedete della torba di sfagno, acchiappatene un pezzo
(di solito e' compressa), sbriciolatela nelle vostre mani e quindi
aggiungetevi dell'acqua. E' molto difficile da inumidire, e ho
scoperto che il modo migliore consiste nel metterne sott'acqua
una manciata, strizzare fuori l'aria e quindi lasciare che si gonfi
lentamente. In questo modo assorbira' l'acqua. Voila'! Non mettete
torba di sfagno secca nei vasi --- non si idratera' mai.
Kay Klier ha spedito alcune note eccellenti sulla torba e sullo
sfagno per la mailing list sulle piante carnivore (sezione 4 del
FAQ, "conservazione").
Come si coltivano le piante carnivore: sfagno
Invece della torba acida di sfagno, alcune piante carnivore preferiscono
steli non decomposti di sfagno a fibra lunga. Alcune piante preferiscono
addirittura lo sfagno vivo. Reperire in commercio lo sfagno a fibra lunga
puo' essere abbastanza difficile perche' solo
pochi vivai lo trattano. Non comprate il "muschio verde", o muschi generici
tipo quelli che si usano nei presepi. Si tratta
di robaccia e non e' sfagno di sicuro, nonostante quello che
vi possano dire i ben intenzionati vivaisti. Quasi tutti i vivai
sono convinti di avere lo sfagno tra i propri prodotti, ma di
solito cio' che hanno e' muschio di tobiera o
l'inservibile muschio verde. Ugualmente inutile e' quel
materale conosciuto come torba filamentosa, che mi pare di
aver capito si trovi in Europa.
Inumidite lo Sfagno come fareste per la torba.
Attenzione: quando manipolate lo sfagno secco, usate una maschera
antigas e i guanti, perche' correte il rischio di contrarre la Sporotricosi.
Purtroppo sembra che la torba e lo sfagno non vengano raccolti in modo
intelligente negli Stati Uniti. Si tratta di uno sviluppo piuttosto
preoccupante che dovremmo tenere d'occhio. Nei messaggi sulla torba
e sullo sfagno inviati da Kay Klier alla mailing list sulle piante carnivore,
ci sono commenti sui vari aspetti dell'uso di questi materiali, inclusi
gli impatti ambientali. Se vivete vicino ad una sfagnera, non e'
corretto fare man bassa di grandi quantita' di sfagno. Se proprio dovete,
prendetene qualche mazzo ma non delle borse piene (posto che abbiate
il permesso dai proprietari per farlo). Lo sfagno neozelandese e' una
comodita' molto costosa, che funziona molto bene, sempre che possiate
permettervelo (non sono informato sulla prassi di raccolta dello sfagno in Nuova Zelanda).
Se siete veramente interessati ai muschi, potete trovare una valida lettura
botanica a proposito dello sfagno nel testo di Crum "A Focus on Peatlands and Peat Mosses".
Nota aggiuntiva (Fabio): sempre in Sarrazin's, sotto la sezione
"Tecniche Carnivore", c'e' una scheda dettagliata sulla coltivazione dello sfagno,
se vi interessa.
Come si coltivano le piante carnivore: sabbia
I terreni di pura torba trattengono l'acqua molto bene, ma a molte piante carnivore
piacciono terreni con un miglior drenaggio. Un additivo comune alle miscele
di terreni e' rappresentato dalla sabbia. Io preferisco la sabbia silicea
che e' una buona sabbia usata nelle fonderie per le sabbiature. Si puo' trovare
nei grandi negozi di ferramenta o dove vendono forniture per le
imprese di costruzioni ad un prezzo piuttosto basso. Anche la sabbia
a grana piu' grossolana puo' andar bene. I granelli di questo tipo
di sabbia hanno un diametro inferiore al millimetro, ma sembrano smerigli di vetro! (no,
sciocchini, sono troppo piccoli per tagliarvi la pelle). Non usate sabbia di mare
perche' contiene troppi sali. Evitate decisamente quei sacchi di "miscela per
costruzioni" o altri composti sabbiosi che non sono altro che sacchi di cemento secco!
Prima di usare qualsiasi tipo di sabbia, dovreste pulirla. Io lo faccio riempiendo
un secchio a meta' di sabbia, poi faccio scorrere l'acqua sopra la sabbia
agitando la miscela. L'acqua di solito e' marroncina o opaca, ma dopo un po'
di questi lavaggi, l'acqua nel secchio diventa piu' chiara e la sabbia e' pronta all'uso.
Attenzione: Quando usate sabbia silicea secca, mettete una maschera
ad ossigeno perche' rischiate la Silicosi.
Come si coltivano le piante carnivore: perlite, pietra pomice e vermicolite
Insieme ai classici sabbia, torba e sfagno alcuni usano anche perlite,
pietra pomice e vermicolite nelle loro miscele di terreno. La perlite
e' una miscela bianca di roccia sbriciolata, va molto bene se intendete
fornire un buon drenaggio ad un terreno, ma non trattiene bene l'acqua.
Un vaso pieno di perlite e' molto leggero! La pietra pomice, al contrario,
e' piu' pesante ed e' una valida alternativa alla perlite se vi serva un
po' di zavorra nel vaso. Questo potrebbe essere importante se state
coltivando una pianta come l'Heliamphora che potrebbe far
rovesciare un vaso riempito solo con perlite. Per altri aspetti i
due composti sono molto simili. E' meglio lavare la perlite e
la pietra pomice prima dell'uso (consultate le mie istruzioni
sull'uso della sabbia per la procedura di lavaggio). Cercate di non
inspirare la polvere sprigionata da entrambi questi prodotti di natura silicea.
La vermiculite e' un composto del tipo delle miche. E' un minerale formato da piccoli strati.
Quando viene trattata per l'orticoltura, e' in grado di assorbire l'acqua
e quindi e' simile alla torba. Tuttavia tende a decomporsi col tempo (come fa la torba)
e per questo spesso non rappresenta un'alternativa molto in voga. Lavatela prima di usarla.
Come si coltivano le piante carnivore: miscelare i terreni
Nel creare una miscela per la coltivazione, pensate a quello che intendete ottenere.
La torba garantisce la ritenzione idrica, ma non l'areazione. Inoltre e'
molto acida, ma si decompone rapidamente. Lo sfagno fornisce ritenzione
idrica, e' molto acido, ma ha una grana non molto fine e non e' adatto
alle piante di piccole dimensioni. Inoltre e' molto costoso. La sabbia
garantisce un buon drenaggio, ma da sola, puo' lasciar fuori l'aria.
La perlite e' un eccellente sistema di drenaggio e favorisce il passaggio
dell'aria, ma e' troppo grossolana per alcune piante molto piccole.
La pietra pomice e' simile alla perlite, ma piu' pesante. La vermiculite
e' simile alla torba, ma non e' acida.
Combinate gli ingredienti per ottenere lo scopo che vi siete prefissi.
Una drosera a tubero avra' bisogno di un mix sabbioso (magari 2 o 3 parti
di sabbia e 1 di torba), le sarracenie amano lo sfagno puro, le Piguicole
messicane preferiscono piu' composti --- la mia solita miscela per queste
piante e' 2 parti di perlite, una di vermicolite e una di sfagno.
Alcune piante carnivore (o per lo meno i loro coltivatori!) preferiscono
altre miscele di coltivazione che comprendono sfagno vivo, corteccia,
concime, carbonella, argilla, fibre di Osmunda o altri additivi.
Sentitevi liberi di sperimentare e, in ogni caso, riportate le vostre
scoperte. Purtroppo non ci sono ricette affidabili e consolidate che
sembrino funzionare per tutti. Citero' alcune di queste miscele nella
sezione delle FAQ in cui parlo dei singoli generi (Sezione 4).
Come si coltivano le piante carnivore: acqua
L'acqua pura e' fondamentale, dal momento che e' quello che le piante carnivore
si aspettano dal loro habitat di palude. L'acqua del rubinetto o del pozzo nella
maggior parte delle case contiene troppi additivi chimici, incluso il calcio.
Con l'andare del tempo questi composti chimici uccideranno le vostre piante
carnivore. La maggior parte dei coltivatori usano o acqua distillata o
acqua purificata per osmosi inversa e molti coltivatori trovano che
convenga di piu', per quanto riguarda la spesa, noleggiare dei purificatori
per l'acqua. Le unita' per osmosi inversa di buona qualita'
funzionano molto bene. Gli scambiatori invece (o addolcitori)
non risultano molto utili perche' aggiungono tanti composti chimici
quanti ne eliminano. Alcuni orticoltori raccolgono l'acqua piovana (ma
quella e' probabile che contenga anche agenti inquinanti). Se siete
agli inizi della vostra carriera con le piante carnivore, limitatevi ad
usare l'acqua distillata di modo che se (quando!) otterrete dei
brutti risultati, saprete di non poter biasimare l'acqua.
In rete c'e' un'interessante FAQ sulla qualita' dell'acqua che
ha in particolare una sezione sulle varie procedure per la purificazione dell'acqua
(sezione 7, "link in rete").
Quanto dovrebbe essere umida la terra?
Ricordatevi che la maggior parte delle piante carnivore sono piante di palude.
Hanno sempre bisogno di acqua. Tanta tanta acqua. Se strizzate
una manciata di terra, aspettattevi di vedere l'acqua che scorre
giu' dalle vostre dita fino al braccio. Bagnato, umidita' e ancora umidita'.
Detto questo, dovrei far presente che alcune piante carnivore
sono un po' piu' asciutte e alcune hanno anche bisogno di
una stagione secca, come le drosere a tubero. Se pero'
le paragoniamo alle piante d'appartamento, la maggior parte
delle carnivore amano l'umido. Una buona idea puo' essere
quella di tenere i vasi in un vassoio pieno d'acqua per quasi
tutte le piante carnivore eccetto le Nepenthes, le pinguicole
e qualche tipo sui generis come Drosophyllum e alcune Byblis.
Come si coltivano le piante carnivore: illuminazione
Forse a causa dell'alta energia impiegata nella specializzazione carnivora,
le piante carnivore hanno bisogno di una gran quantita' di luce --- la maggior
parte di esse deve essere in pieno sole. Fare in modo che lo ricevano
puo' essere una specie di sfida. Se non possedete una serra o una
zona adatta alla coltivazione, avrete bisogno di un terrario
ben illuminato. Per illuminare i terrari dovrete avere almeno
4 lampade a fluorescenza poste a circa 30 cm dalle piante. Usate
lampade a fluorescenza bianche (cool white). Alcuni coltivatori
preferiscono usare quelle ad ampio spettro o gro-lux (ma sara' vero anche
per le piante? Per quanto riguarda la mia esperienza, le gro-lux ed altre
lampade costose 'fitostimolanti' non funzionano per niente meglio delle
meno costose lampade a fluorescenza bianche). Non usate lampade a filamento
incandescente perche' sviluppano troppo calore. Le lampade a vapore di
sodio a bassa pressione o a vapore di mercurio non vanno bene perche'
hanno lo spettro di emissione sbagliato. Alcuni coltivatori usano
lampade alogene molto costose, ma state attenti che, per esempio negli USA
se acquistate questo tipo di lampade verranno a casa vostra quelli
della DEA (Drug Enforcement Agency) perche' pensano che gli acquirenti
di quel tipo di lampade siano potenziali coltivatori
di piante illegali (storie sull'operazione "mercante verde",
fatta dalla DEA, non sono leggende metropolitane purtroppo).
Andando avanti con le mie avventure sulle piante carnivore,
mi sa che potrei aver enfatizzato un po' troppo l'esigenza di
una forte illuminazione. Alcuni coltivatori si trovano benone
solo con due lampade a fluorescenza sopra il loro terrario.
Questa condizione sembra essere particolarmente buona per le pinguicole.
Come si coltivano le piante carnivore: umidita'
La maggior parte delle piante carnivore richiede condizioni
di elevata umidita' dell'aria. Un terrario fornisce un'umidita' dal 50 al 90%,
che e' quello che la maggior parte di piante carnivore
preferisce. Dal momento che, pero', alcune piante hanno
bisogno di una certa circolazione d'aria, non vi
consiglio di sigillare il terrario. La circolazione d'aria sembra
essere particolarmente importante per le pinguicole originarie
degli Stati Uniti, mentre le Nepenthes stanno benone
nei terrari sigillati.
C'e' chi non usa i terrari, ma mette invece le piante
su un sottovaso pieno d'acqua o ciotoli e acqua. Cio'
potrebbe favorire un po' l'umidita', ma non penso che
sia molto efficace. La maniera migliore per aumentare l'umidita'
al livello delle foglie (che e' dove conta veramente) e' mettere una
specie di tenda di plastica trasparente sopra la pianta. Se vivete
in una zona umida, probabilmente non ce ne sara' bisogno. Se invece
vivete in zone con clima piu' asciutto, tentare di aumentare
l'umidita' potrebbe essere un fattore importante da prendere in considerazione.
Come si coltivano le piante carnivore: esigenze di dormienza
In alcune parti del mondo non ci sono stagioni differenti. Ad esempio i tropici
rimangono al caldo per tutto l'anno. Le piante carnivore di queste zone possono
essere coltivate per tutto l'anno. Il clima e' sempre buono! La maggior parte delle
piante carnivore, pero', crescono in habitat che sono piuttosto inospitali durante
alcune stagioni. Per sopravvivere in questi periodi, le piante o producono semi e
muoiono o entrano in un periodo di dormienza. Se cercate di coltivare una pianta
che sta per entrare in dormienza, dovete rispettare le sue esigenze di riposo
altrimenti la pianta provera' allo stesso tempo a crescere e a riposare e,
come risultato di questa confusione, morira'.
Piante diverse entrano in dormienza in stagioni diverse. Molte piante
carnivore si riposano durante il freddo dell'inverno producendo degli
ibernacoli o rosette a struttura molto fitta --- alcune drosere, pinguicole e utricolarie
sono note per questo tipo di formazioni. Altre, come Sarracenia, Darlingtonia o Dionea
semplicemente arrestano la crescita o muoiono lasciando solo il rizoma.
Il freddo non e' l'unico nemico. Il calore eccessivo e' un'altra ragione per cui
le piante possono ibernarsi. Le drosere dell'Australia occidentale sono famose
per il loro adattamento alle estati calde e secche. Le specie a tubero regrediscono
ad un cormo sotterraneo per parecchi mesi dell'anno. Allo stesso tempo, le delicate
specie pigmee arrestano la crescita nascondendosi all'ombra delle foglie della
stagione precedente ormai morte.
Piante come le dionee e le sarracenie attraversano un periodo di dormienza
al fresco per circa tre mesi. Queste piante amano le temperature piu' fresche,
ma hanno comunque bisogno di un po' di illuminazione. Nel tentare di capire
che tipo di dormienza dovreste fornire alle piante, pensate al loro habitat
originale. Le dionee provengono dalle coste della Carolina del Nord. La' puo'
far parecchio freddo, anche se non dovete congelare le vostre piante! (troverete
altre annotazioni sulla dormienza delle dionee nella sezione delle FAQ dedicata a questo genere, sezione 2).
Non importa se non potete tenere le vostre piante in condizioni di super lusso
per tutto l'anno. Se esse vogliono entrare in dormienza dovreste fornire loro
un periodo di riposo nelle condizioni opportune di temperatura, fredda o calda
che sia. Ad alcuni coltivatori questo fatto non va giu' perche' vorrebbero godersi
le loro piante per tutto l'anno. Le provano tutte per tenere sveglie le loro
piante anche dopo l'ora di andare a letto! Cio' non da' sempre buoni risultati.
Invece, coltivate delle piante che siano attive durante l'inverno insieme quelle
che lo sono in estate-questo naturalmente e' anche un buon metodo per alimentare
la mania di collezionare piante e giustificare l'ampliamento della vostra collezione.
Come si coltivano le piante carnivore: temperatura
L'esigenza di un ambiente umido e illuminato indice molti coltivatori di piante
carnivore ad utilizzare un terrario. Questo va bene, finche' non si oltrepassano gli
estremi di temperatura che la maggior parte delle piante carnivore possono tollerare.
I principianti ottengono i migliori risultati con la coltivazione delle piante
carnivore tropicali. Queste piante non gradiscono temperature molto piu'
alte di 38°C. Il trucco e' riuscire a dare a queste piante quanta luce
vogliono senza cucinarle. Io trovo che un soluzione utile sia quella di
coprire un terrario quasi del tutto con una lastra di vetro
e poi installare delle lampade a fluorescenza qualche cm sopra il vetro.
Se avete una buona manualita', potete acquistare ad una modica cifra un
piccolo ventilatore da computer in un negozio di materiale elettronico e
modificarlo abbastanza facilmente in modo che soffi l'aria tra una
lampada e l'altra (assicuratevi di comprare un ventilatore alimentato da corrente alternata).
C'e' una descrizione di tutti questi stratagemmi nella mia pagina web dove parlo di
come costruire un terrario. State attenti a non piazzare il terrario vicino a una
finestra perche' se ci batte il sole puo' surriscaldarsi molto rapidamente.
Come si coltivano le piante carnivore: fertilizzanti e hamburger
Come buona regola: non fertilizzate mai. La maggior parte dei fertilizzanti uccidono
le piante carnivore. Solo poche specie sembrano apprezzare (o almeno tollerare)
i fertilizzanti e per queste utilizzate il Miracid (quello del tipo 30-10-10 e'
consigliato da molti coltivatori, ma io non l'ho mai provato). Tuttavia se avete
voglia di catturare degli insetti e darli vivi alle vostre piante, divertitevi!
Gli insetti morti di solito non sono graditi alle piante che sono in grado di
"muoversi" per catturali. Gustatevi i numerosi capitoletti della sezione 2 di queste FAQ
su come nutrire le dionee. Di sicuro non date alle vostre piante insetti uccisi
dagli insetticidi. Oh, e a proposito del nutrire le piante con carne macinata,
quello e' un ottimo modo per ucciderle. Le piante carnivore si aspettano di trovare
degli insetti come preda, non piccoli frammenti di mucca. Se non pensate che
faccia molta differenza, pensate a questo: mangereste un hamburger fatto con visceri macinati di insetti?
Cos'e' il Superthrive?
Nota aggiuntiva (Fabio): Barry ha presentato la sua pagina sul Superthrive
con un sacco di pubblicita' ironica e racconti fantasmagorici un po'
come succede qui in italia per certe pubblicita' di serie 'b' sui canali privati
tipo "con CRINEX vi ricrescono i capelli in 5 settimane!" o "SUPER-FALLUS e le
vostre doti di amatore reggeranno per un'intera settimana! Nessuna donna potra'
resistervi!". Ho escluso questa parte come pure i pareri degli utenti, che
sono semplicemente riassunti alla fine. Per inciso, il Superthrive non si trova
in vendita in Italia, che io sappia. Alcuni se lo
fanno arrivare dagli USA via posta. Ok, passiamo ora alle parole
di Barry sul Superthrive...
Personalmente ho molti dubbi sul Superthrive. Il produttore promette miracoli,
piante mostruose in poche settimane... a dir poco ridicolo. Comunque sia,
il Superthrive e' un prodotto liquido in vendita nei vivai, qui negli USA.
Il produttore assicura un ottimo successo con tutte le piante, grazie ai
misteriosissimi ingredienti magici. In tutta sincerita', qualcuno ha effettivamente
riportato un discreto risultato con Nepenthes.
Io ho comperato una bottiglia di 'sto coso, l'ho aperta ed annusata e vi
posso dire che di primo acchito contiene un sacco di vitamine-B. Assomiglia,
come odore a prodotti simili ("Vegemite" e "Marmite"), ma ha un gusto molto
piu' schifoso (si, le ho assaggiate tutte e tre, e, tra l'altro, non e' che
mi abbiano causato alcuna crescita miracolosa... hehe...)
Ho ripetutamente cercato di ottenere dei test fatti su base seria e scientifica
con questo prodotto sulle carnivore. Per test seri intendo test fatti su due gruppi di piante
identiche (stesso clone), una trattata con Superthrive e una senza. Mi si dice
che con il Superthrive le piante crescono anno dopo anno! Anche le mie, accidenti,
e io non lo uso! Se qualcuno davvero puo' convincermi della utilita' di Superthrive
con un test serio, mi contatti. Davvero! Io dal canto mio faro' un esperimento
sul Superthrive, su 500 Nepenthes (che pare sia l'unica pianta che
ne beneficia davvero) e poi vi diro' i risultati.
Per ora, eccovi i commenti di alcuni coltivatori qui negli USA che
usano Superthrive regolarmente su piante canivore:
(1) Uso Superthrive sulle mie Nepenthes (...) sia concentrato che
alla normale diluizione (...). In ogni caso dopo tanto tempo che lo
uso ora lo uso meno, visto che comunque non ho ancora visto alcun
miracolo imputabile a questo prodotto.
(2) Lo uso su Heliamphora e Nepenthes, su una palma
che ho a casa, una camelia e altre piante (...). Sono convinto che la
mia N. rajah non avrebbe mai fatto ascidi senza Superthrive.
Oltretutto ti posso dire con certezza che il Superthrive ha letteralmente
resuscitato e fatto esplodere di salute la mia camelia. Sono certo di questo.
Lo uso ora su tutte le piante che sembrano stressate o sofferenti.
(3) Lo uso su Nepenthes alata e ho notato un aumento di numero
e dimensione degli ascidi. Allo stesso modo, ho notato anche un certo
effetto benefico su una Brassia che tengo a casa. Se ti devo
dire la verita' non posso dirti con certezza se sia merito del Superthrive
o d'altro, visto che non ho fatto controlli negativi. Potrebbe essere
anche merito di cambiamenti nella mia tecnica di coltivazione o
semplicemente un adattamento e maturazione delle due piante con l'eta'.
Cos'e' questo animaletto che mangia la mia pianta carnivora?
Nota introduttiva (Fabio): tra parentesi ho lasciato i nomi comuni in inglese
dei parassiti in questione. Spesso infatti qualcuno sente parlare di "thrips" e
non ha la piu' pallida idea di cosa siano, non potendo trovare questo termine
nemmeno nei dizionari.
Anche se le piante carnivore mangiano gli insetti, sono lo stesso vittime
dei parassiti. Alcuni parassiti sono piu' difficili di altri da eliminare.
Prima di poter attaccare la creatura che sta attaccando la vostra pianta,
dovete identificarla. Spero che questa raccolta di insetti e parassiti vari,
con relative descrizioni, fotografie e link ad altri siti, vi possa aiutare
nella messa a punto di una soluzione contro i parassiti.
I tipi di cura sono descritti nella prossima domanda.
Afidi: (foto) Questi
insetti vivono succhiando la linfa delle piante. Potete vederli a piccoli "greggi"
sulle vostre amate piantine, non fare nient'altro che banchettare. Gli afidi
hanno poche difese contro i loro nemici tranne che l'abilita' di riprodursi
con un tasso incredibilmente elevato (si pensa che le femmine nascano
addirittura gia' incinte, anche se in questo caso mi lascia abbastanza
perplesso la questione su chi sia il padre). In natura, le piante infestate
dagli afidi vengono scovate dai predatori naturali di questi insetti e
quindi raramente diventano un problema. Nelle colture, tuttavia, questi
predatori sono molto rari. Alle formiche piace molto nutrirsi della soluzione
zuccherina secreta dagli afidi e quindi di fatto proteggeranno gli afidi dai
predatori --- cio' non aiuta neanche un po' i coltivatori di piante carnivore.
Gli afidi possono presentarsi con una ampia varieta' di colori e hanno
dimensioni intorno ai 2.5 mm al massimo. Le infestazioni piu' consistenti
sono facili da riconoscere --- i gruppi di afidi si vedono abbastanza
bene e fanno si' che la pianta cresca con una forma attorcigliata, anormale e tozza.
Cocciniglia: (foto) questa
e' una strana bestia che non sembra quasi una creatura vivente. Quando le cocciniglie
femmine sono molto giovani si attaccano ad una pianta, sviluppano un robusto rivestimento
e non si muovono piu' da qual punto. Questo esoscheletro rigido e cerato rende molto
difficile l'attacco delle cocciniglie da parte dei pesticidi. Le infestazioni
piu' gravi si presentano sotto forma di moltissimi dischi marroncini (o giallo chiari o neri
a puntini o altro) a forma circolare o ellissoidale sulla superficie della pianta,
della dimensione, per capirci, di una lettera "O" in carattere 12 (come nella
maggior parte dei libri). A volte sono piatti, altre volte sporgono all'esterno.
Possono avere diverse colorazioni. Attenzione --- le cocciniglie conosciute dalla
maggior parte della gente sono quelle femmine --- i maschi della cocciniglia
non possiedono apparato boccale, non si nutrono e si vedono molto raramente.
Cocciniglia cotonosa: (foto)
Quest'insetto, come dice il nome, fa parte dello stesso gruppo delle cocciniglie, ma
invece di produrre un esoscheletro rigido, si riveste di una polvere cerata
(che lo protegge dalla maggior parte dei pesticidi). Se non disprezzassi cosi' tanto
queste creature, potrei trovare persino carina la loro complicata silhouette.
Piccoli mostriciattoli bastardi. A differenza degli afidi e delle cocciniglie,
le cocciniglie cotonose strisciano di qua e di la', cosi', all'occorrenza,
possono trasferirsi in varie parti della vostra collezione. Infettano anche
le radici, cosi' una pianta che sembra ospitare solo una o due cocciniglie cotonose
potrebbe in realta' dare nutrimento ad una potente popolazione di questi mostri
giusto sotto la terra! Le infestazioni piu' gravi hanno l'aspetto di masse bianche
tipo batuffoli di cotone. Gli individui singoli sono lunghi qualche millimetro,
ma ho visto delle specie tipiche del deserto che erano grandi quasi un centimetro!
Tripidi (o larva minatrice): (foto di foglia danneggiata)
Questi sono insetti molto piccoli e molto difficili da vedere ---avete bisogno
di un microscopio per riuscire a vedere i loro corpicini affusolati.
Eppure i sintomi del loro attacco sono inequivocabili. Quando succhiano
la linfa della pianta, producono un essudato nerastro, proprio come
fanno gli afidi. Queste goccioline spesso cadono sulla pianta e
vi puo' capitare di non capire che cosa siano quelle chiazze sulle
vostre piante. Man mano che l'infezione peggiora, la pianta infestata
si scolorisce --- se prima era di un bel verde vivace, diventera' biancastra,
come se fosse stata messa in candeggina. I tessuti sembrano secchi o raggrinziti.
Odio i tripidi!
Fumaggini e Muffe: (foto)
Questo problema e' causato da molti fungi Attinomiceti dell'ordine dei
Dothideales, che comprende il genere Capnodia (Fumago) e Limacinia.
La presenza delle muffe e' in realta' un segno che la pianta e' malata piu'
che essere di per se' un effettivo problema. La muffa cresce perche' si
nutre dell'essudato zuccherino secreto da insetti come le cocciniglie o
gli afidi. Le muffe possono essere un problema abbastanza seccante anche in
colture non infestate in quei casi in cui sono le piante stesse a
produrre sostanze zuccherine all'interno delle trappole (secrete
appositamente per attirare le prede). Di solito vengono via facilmente
spruzzando la pianta con acqua. Puo' capitare di dover raschiare
leggermente per eliminarle dalle trappole di Nepenthes e sarracenie.
Moschette bianche: (foto)
Questi minuscoli insettini volanti (lunghi solo 1.5 mm circa) sono simili,
per come si presentano, ai moscerini, ma, diversamente da questi, possono
dare grossi problemi nelle serre. Fortunatamente non li ho mai visti
attaccare in maniera consistente le piante carnivore.
Chiocciole e lumache: queste creature le conosciamo bene tutti,
amano andar in cerca di giovane tessuto vegetale e divorarlo con quelle
loro maledette radule raschianti. Macina, macina, macina e ben presto v
i ritrovate con le trappole delle vostre Sarracenie tutte distrutte!
Acari (foto) non
ne ho mai visti molti sulle piante carnivore tranne quella volta che
hanno attaccato alcune delle mie dionee e anche un
Cephalotus. Il risultato e' stato rattristante. Gli acari sono
piccoli granelli che di solito mettono su bottega sui germogli apicali
della pianta. Li' formano grandi colonie che potete riconoscere perche'
producono dei filamenti tipo ragnatele, molto simili a quelle prodotte
dai ragni. Potete distinguerle dalle ragnatele di ragno (che invece non
sono nulla di preoccupante) da queste caratteristiche: 1) la posizione
vicino al germoglio apicale della pianta 2) la presenza di acari sulla
ragnatela --- cercate dei microscopici puntini rossi che si muovono
qua e la'e 3) l'assenza di un ragno vero e proprio.
Nota aggiuntiva (Fabio) Non so se cio' sia dovuto a un tipo
diverso di popolazione di parassiti, in Italia, ma personalmente ho
avuto molti piu' problemi con gli acari che non con afidi e cocciniglie.
Quindi tenete d'occhio le vostre piante, questi microscopici puntini
giallini o rossi sono davvero in grado di deformarvi una pianta in
poco tempo e sono tutt'altro che rari.
Bruchi (foto)
queste larve di farfalle e falene sono altrettanto nocive che
lumache e chiocciole. Se trovate buchi e piccole cacchine nere
sulle vostre piante, sapete che i bruchi sono venuti a farvi visita.
Vermi La maggior parte degli esperti di giardinaggio
vi diranno che dovete considerare i vermi degli amici. Lo dicono
perche' questi animaletti mangiano le sporcizie e le digeriscono
espellendo quindi la sporcizia metabolizzata che arricchisce il
terreno di nutrienti. Attraverso questo processo convertono la
materia organica inerte in terra fertile di cui le piante possono nutrirsi.
Dal momento che le piante carnivore hanno pero' bisogno di un terreno povero
di nutrienti, i vermi in questo caso conducono un'azione dannosa, arricchendo
troppo il terreno. Io ho un problema con i vermi rossi in particolare. Li detesto!
Moscerini questi sono insetti di cui non dovete preoccuparvi.
I moscerini sono piccoli insetti marroni che scorrazzano sulla superficie
del terreno. E' possibile che le loro larve mangino le piantine appena nate,
ma non e' sicuro che questo effettivamente avvenga. Non mi danno fastidio i
moscerini soprattutto perche' possono diventare un cibo eccellente
per le pinguicole e le drosere pigmee!
Link ad alcuni siti con informazioni sui parassiti:
University of California, progetto di controllo dei parassiti
Virginia Cooperative Extension
Ohio State University Extension
Ohio State University Floriculture
Come faccio ad ammazzare quest'animaletto che sta mangiando la mia pianta carnivora?
Strano ma vero, persino le piante che mangiano gli insetti sono a loro
volta vittima degli stessi parassiti, proprio come le altre piante.
Se le vostre piante hanno dei parassiti, rimuoveteli manualmente (tirateli
via uno ad uno) perche' le piante carnivore sono molto sensibili ai
pesticidi. I sistemi di controllo biologico, come l'uso di coccinelle,
durano poco perche' vengono velocemente consumati dalle piante! Se passate
ad un approccio di tipo chimico, i migliori risultati pare siano stati
ottenuti con alcool isopropilico, piretro, diazinon e malathion. L'impiego
di sostanze chimiche ha bisogno di una precisazione: cio' che funziona
per una persona, puo' non andar bene per tutti. I saponi insetticidi,
sfortunatamente sembrano essere letali per le piante carnivore anche
se alcuni coltivatori sembrano usarli senza nessun problema.
Io ottengo dei buoni risultati spalmando un batuffolo di cotone imbevuto
di alcool isopropilico sui parassiti (anche se un mio amico ha quasi
ucciso una pianta carnivora per il troppo alcool). Di solito si
pensa che il piretro, un composto estratto dal Crisantemo, sia piu'
delicato sulle piante --- alcuni coltivatori amano usarlo sulle
loro carnivore (ma personalmente l'ho visto danneggiare trappole e
fiori di Sarracenie). Il Diazinon e' molto efficace contro vari
tipi di parassiti e non danneggia Sarracenie e alcuni tipi di
Utricularie. Qualcuno si trova bene con il Malathion --- ha il
vantaggio che si puo' trovare il forma di polvere idratabile.
La forma in polvere idratabile e' di gran lunga preferibile ai prodotti
gia' pronti, dal momento che anche se il Malathion da solo e'
ben tollerato dalle carnivore, i solventi e gli additivi
utilizzati nelle soluzioni liquide gia' pronte pare siano invece
tossici per queste piante.
Quando applico gli insetticidi, lo faccio all'ombra e in giornate
piu' fresche perche' ho il sospetto (non provato peraltro) che
queste condizioni siano piu' blande per le piante. Inoltre,
ricordatevi di indossare le opportune maschere di protezione
per la faccia e guanti quando maneggiate composti tossici.
La maniera migliore per curare le muffe e' eliminare l'infestazione
del parassita che produce le secrezioni zuccherine. Quando ho
avuto questo problema (con le moschette bianche) nella mia serra,
ho visto che scuotendo le piante infettate le moschette bianche volavano
via prese dal panico.
Poi, facendo ondeggiare nell'aria una grande drosera, come la Drosera capensis,
mi sono preso cura di loro in maniera definitiva. Dopo un po' di questi trattamenti
le infestazioni erano state decimate. Si puo' anche usare un
batterio (Bacillus thuringensis) che attacca i bruchi.
Anche se il batterio in se' non e' dannoso per piante carnivore,
sappiate che potrebbero esserlo i surfattanti e altri ingredienti
"non attivi" inclusi in queste preparazioni che sarebbero altrimenti
molto vantaggiose.
Alcuni coltivatori hanno problemi con agenti infestanti un po' piu'
grandi, come cervi, procioni, scoiattoli, uccelli e opossum.
Sfortunatamente, se questi animali hanno deciso di infastidire
le vostre piante, sono cacchi amari. L'unica cosa che potete
fare e' ingabbiare le piante. Fili elettrici e altri stratagemmi
sono poco affidabili, nella migliore delle ipotesi.
Ma come faccio a propagare le mie piante?
Ci sono vari metodi per propagare le piante carnivore. Le tecniche utilizzate
dagli appassionati includono la talea da foglia, da radice e da fusto, la
separazione delle corone di crescita, l'uso dei semi, delle gemme, dei tuberi
laterali, delle plantule avventizie e la coltura tissutale. Tuttavia, non
tutti i metodi vanno bene per tutte le piante. Per esempio, l'unico sistema
efficace che io conosca per propagare la Byblis liniflora e'
attraverso i semi, mentre la Drosera capillaris puo' essere
propagata da seme, talea fogliare o talvolta per falsa viviparita'.
Le drosere pigmee, come la D. roseana fa delle foglie modificate
(chiamate gemme) che si staccano e possono essere piantate come si fa per
i semi. Il metodo per cosi' dire ideale dipende dalle piante che state
coltivando. Dovrete chiedere in giro o fare delle prove per conto vostro.
Potete trovare parecchie informazioni sulla propagazione in quella sezione
delle FAQ che e' dedicata ai singoli generi. Una volta capito quale metodica
seguire, questo sito o un qualsiasi libro sull'orticoltura delle
piante carnivore vi dira' come procedere.
Nota aggiuntiva (Fabio): se siete interessati alle tecniche di
propagazione delle piante carnivore, sia a livello di seme che a livello
di moltiplicazione agamica, potete controllare la sezione "Tecniche Carnivore"
di questo sito (Sarrazin's) dove ci sono dei brevi corsi illustrati.
Dove posso comperare piante carnivore?
Premessa (Fabio): in Italia si possono trovare alcune piante
carnivore in piu' o meno tutti i grossi vivai. In questi pero' trovate
solo la solita dionea, e se siete fortunati, qualche sarracenia e
qualche Nepenthes (spesso ibridi di facile coltivazione). Tenete
a mente che praticamente tutti i rivenditori in Italia hanno una cultura
riguardante le carnivore che rasenta lo zero, e i consigli che riceverete
sono spesso fuorvianti e errati, per non parlare di piante mal determinate
o senza cartellini. C'e', pero', fortunatamente, una serra che e'
specializzata in piante carnivore, e i cui proprietari sono tra i
migliori coltivatori di carnivore a livello italiano. Questa serra vende
decine di specie e varieta' differenti, correttamente identificate,
e spedisce in tutta italia. Indirizzo e nome:
Piante Esotiche Marsure
Serra da esposizione e vendita di piante carnivore
Via Cividina 10, Povoletto, loc. Marsure di sotto (UD) CAP I-33040
Telefono: 0432/679443
Chiedete di Furio o Lilli.
Esistono al mondo diversi posti dove potete comperare
piante carnivore. Ricordate, pero', e' assolutamente
imperativo che acquistiate piante da serre con ottima
reputazione (che moltiplicano le loro piante senza
saccheggiare siti naturali). E' fondamentale che non
acquistiate mai piante raccolte illegalmente,
in natura. Ho stilato una lista di rivenditori a livello
mondiale (vedi Sezione 7, "risorse in rete").
Ma la gente se le scambia? Come faccio ad entrare anch'io nel giro?
Dopo aver acquistato le piante classiche disponibili in commercio,
il passo successivo e' cercare di procurarsele tramite scambio
con altri coltivatori. Questo e' lato molto piacevole di
questo hobby. A poco a poco sviluppi una rete di comunicazione
con gli altri coltivatori di tutto il mondo con cui inizi a
scambiare semi, piante e vari propaguli. Conoscete la gente
attraverso le mailing list sulle piante carnivore, o mettendo
degli annunci sulle riviste specializzate. Anche i veterani
di questo hobby, di fronte ai quali avrete un debole o
praticamente nullo potere di scambio, potrebbero essere
disposti a vendervi alcune cose per una modica cifra piu'
le spese postali. Gli appassionati hanno la tendenza ad essere
persone molto gentili e socievoli. Se vi capita di leggere un
articolo sulla coltivazione in una rivista che si occupa di
piante carnivore e l'autore include anche il suo indirizzo,
scrivetegli/le tranquillamente, a quella persona fara'
piacere avere vostre notizie e potrete sviluppare un rapporto
di scambio. Io scrivo anche alle persone che abitano nella
mia zona, se il loro indirizzo e' negli elenchi dei coltivatori
di piante carnivore (che a volte sono forniti dalle associazioni
a cui potete aderire).
Adesso ci sono anche delle possibilita' di scambio in rete.
Date un'occhiata alla growlist sulla pagina web di Chris
Frazier e al sito di scambio sul CP-database si Rick Walker
(gli indirizzi li trovate, al solito, nella sezione 7 del
FAQ "Risorse in Rete").
Posso coltivare le piante carnivore in giardino?
Non saprei, perche' non so dove vivi. Se stai in una zona con
estati umide (50% umidita' o piu') e inverni durante i quali le
brutte gelate sono rare (o assenti), potresti essere in grado di
coltivarle in giardino. Forse un acquitrino dietro casa potrebbe
fare al caso tuo? Scava un fosso nel tuo giardino (un gran bel
fosso), mettici dentro una piscinetta di plastica e poi usa
questa piscina per fare l'acquitrino!
Ricordatevi che le piante carnivore non sono state selezionate
con lo scopo di renderle piu' adatte al giardinaggio. Per questo
sono piante da giardino che non perdonano. Se il vostro giardino
assomiglia molto al loro ambiente naturale (cioe' se le condizioni
di quantita' d'acqua, tipo di terreno, pH, umidita', escursione termica
etc..,sono le stesse dell'habitat naturale) allora le piante
prospereranno. Cio' e' tuttavia piuttosto improbabile.
La maggior parte degli appassionati le coltivano all'interno
di terrari o in serra.
Nota (Fabio): l'Italia e' fortunatamente molto poco
estesa rispetto agli USA, quindi possiamo fare delle considerazioni
generali. Noi siamo (quasi tutti) fortunatissimi, e il nostro
e' uno dei pochi posti al mondo dove possiamo tranquillamente
costruire delle torbiere artificiali all'esterno. In Italia,
ad esclusione del Sud e dell'arco alpino e appenninico, il
clima prevede una estate calda, lunga e umida, e inverni non
troppo rigidi e con le temperature che raramente scendono
molto sotto lo zero. Quindi strappatevi i capelli, perche'
e' appunto possibile coltivare con successo, all'esterno,
piante come le dionee, le sarracenie, le pinguicole e molte drosere.
Posso riuscire anch'io a far crescere quegli enormi viticci di trappole che ho visto in una serra?
Immagino che tu stia parlando delle Nepenthes, le piante
ad ascidio tropicali. Le Nepenthes sono piante stupende,
e anche se fossi in grado di farle crescere in casa tua, dubito
che durerebbero molto. Le Nepenthes amano l'umidita',
proprio da giungla, e la maggior parte della gente non tiene
la propria casa in queste condizioni. Per coltivare le Nepenthes
probabilmente avrete bisogno di una serra per mantenere
un clima molto caldo e soprattutto umido. Qualche specie piu'
piccola, come la Nepenthes ampullaria o la Nepenthes gracilis
possono essere coltivate in terrario (ma non chiedetemi
se me ne avanza qualche esemplare --- non ne ho nessuno). Se proprio
stai morendo dalla voglia di coltivare quel genere di piante, ci
sono molti buoni vivai specializzati in Nepenthes e potete
trovare l'elenco alla sezione 7 del FAQ (Link in rete).
E per non lasciarti completamente a bocca asciutta, ho un bel pezzo
sulla coltivazione delle Nepenthes che mi ha spedito David Purks
(cliccate qui
Nota (Fabio)e' ancora in inglese.... qualcuno lo vuole tradurre?).
Che cos'e' la coltura tissutale?
Alcuni coltivatori preferiscono evitare del tutto la faccenda
dei terreni per la coltivazione e propagano le loro piante in
capsule Petri in condizioni di laboratorio, Questa procedura e'
chiamata coltura tissutale. Nonostante il nome che puo' sembrare
strano, la coltura tissutale e' il metodo migliore per propagare
rapidamente alcune specie. Di solito tramite Internet si riesce
sempre a trovare qualcuno che si occupa di questa tecnica,
potete contattare queste persone tramite le mailing list.
Rick Walker ha messo insieme una lezioncina piuttosto carina
sulla coltivazione delle piante carnivore tramite coltura
tissutale, potete trovarla sul suo database (v. sezione 7).
Nel complesso credo che vi deluderei sulle domande a proposito
della coltura tissutale perche' non l'ho mai provata. Mi piace
troppo l'odore dello sfagno bagnato.
Che cosa sono la Silicosi e la Sporotricosi?
La Silicosi e' una malattia causata dall'inalazione di particelle di sabbia
silicea. Queste particelle si accumulano nei polmoni e irritano il tessuto.
E' consigliabile quindi indossare una maschera antigas quando si lavora
con la sabbia silicea.
A proposito della Sporotricosi, ho trascritto e riassunto un articolo
scritto da Darroll D. Skilling, patologo vegetale capo alla N. Carolina
Forest Experiment Station (1992 Folwell Ave., St. Paul MN 55108) per
la rivista Carnivorous Plant Newsletter nel numero di Marzo del 1984:
"La sporotricosi e' causata dal fungo Sporotrichum schenckii, la cui
presenza e' stata osservata in terreno, fiori, arbusti e anche nei puntelli
di legno di alcune miniere. Trovato anche nello sfagno. Non e' chiaro il
meccanismo attraverso il quale il muschio viene contaminato e i tentativi
di rinvenire il fungo nelle sfagnere sono stati fallimentari, ma e' stato
osservato nelle balle di sfagno che arrivano ai vivai. Il fungo e' diffuso
in tutto il territorio degli Stati Uniti, in particolare nel Wisconsin.
Dal 1984 i vivai che fanno parte delle foreste statali non imballano
le piantine nello sfagno a causa di questo problema. Anche il vivaio del
Michigan USDA Forest Service ha smesso di utilizzare lo sfagno. L'infezione
si sviluppa quando le spore fungine entrano nel derma attraverso delle ferite
aperte sulla pelle, tipo graffi o abrasioni,. In un arco di tempo che puo'
andare da una a quattro settimane, una piccola vescichetta indolore
si sviluppa nella zona da cui le spore sono entrate. Questa vescica
si infiamma e si ingrossa lentamente. Man mano che il fungo si espande
attraverso il sistema linfatico, altre aree del corpo possono
infettarsi. Si possono sviluppare dei noduli lungo i vasi linfatici
infettati e i linfonodi possono ingrossarsi e diventare dolenti. S
e non viene curata, la malattia progredisce lentamente fino ad
attaccare le ossa, gli organi interni e il resto della pelle.
Se, tuttavia, viene diagnosticata in una fase iniziale, la malattia
puo' venire curata adeguatamente ed e' raramente letale.
Le cure consistono nella somministrazione di ioduro di potassio
assunto per via orale, piu' volte al giorno, per un periodo fino
a tre mesi. Sono da aspettarsi anche disturbi di stomaco. Sono
convinto che sia stata sviluppata anche un'altra cura e che
sia preferibile a quella sopra citata. Informazioni piu'
recenti indicano che ci siano dei dubbi riguardo all'esatta
specie del fungo."
Un malato (S.F.) mi ha detto che la malattia
e' anche chiamata malattia di Rosarian e ha scritto:
"Sono stato uno dei fortunati a beccarsi questa malattia
due anni fa'. Credo di averla contratta perche' avevo una
piccola puntura di insetto (forse un morso di ragno) e poi
ho rinvasato delle piante carnivore senza i guanti. La ferita
sul dorso della mia mano si e' allargata e aperta, aveva un aspetto
orribile e non ne voleva sapere di rimarginarsi. Non e' che facesse
male, era solo orripilante. Dopo circa una settimana mi sono
rivolto ad un medico che mi ha prescritto degli antibiotici (nessun
effetto, dal momento che si tratta di un'infezione fungina). Quando
sono andato dal mio medico curante due settimane dopo (lui non era
stato libero fino a quel momento) gli ho accennato al fatto che
avevo maneggiato dello sfagno e che sapevo che era collegato
ad una qualche malattia. Egli aveva vagamente sentito parlare
della malattia di Rosarian e lesse qualcosa in proposito
finche' la mia mano veniva sottoposta a radiografia (per
escludere la possibilita' dell'infezione da corpo estraneo).
Mi mando' da un dermatologo che mi fece una biopsia e
finalmente, (quasi tre settimane piu' tardi) confermo'
la diagnosi. Non aveva mai visto casi di questa malattia
e mi ha fatto fare tutto il giro (ospedale universitario)
per farla vedere a tutti. Un bel divertimento.
La cura consiste in tre mesi di ioduro di potassio, preso
per bocca, dovevo mescolarlo con l'acqua e bermelo
tre volte al giorno. Una gran rottura e fa abbastanza
schifo. Ma almeno ha funzionato e adesso e' tutto OK.
Se NON viene curata, alla fine puo'
diventare un'infezione sistemica e puo' ucciderti. Non
ho maggiori probabilita' di contrarla adesso di quante
ne avessi prima."
Devo dire la verita', ancora adesso non indosso sempre i
guanti, ma STO MOLTO ATTENTO se ho un qualsiasi tipo
di ferita sulle mani! QUINDI OCCHIO!
Un amico mi ha detto che un articolo apparso sul
AOS Bulletin riportava che lo sfagno neozelandese
(una volta considerato sicuro) puo' portare il fungo.
Il succo del discorso e' "Quant'e' infettivo?". Nel mio
giro conosco parecchie persone che utilizzano lo sfagno
in maniera in maniera estensiva e solo due si sono ammalati.
Ma per stare al sicuro, quando ci lavoro cerco di
ricordarmi di usare maschera e guanti.
Che cosa sono i cultivar?
Un cultivar e' l'equivalente, nel mondo del giardinaggio,
di una pianta con il pedigree (la parola proviene dalla
contrazione dell'espressione 'cultivated variety'). Un cultivar
e' una pianta che e' stata selezionata per particolari
pregi che la distinguono dalle altre piante. Potete
riconoscere un cultivar perche' la pianta ha il nome
del cultivar scritto tra singole virgolette. Ad esempio
Sarracenia 'Dixie Lace' o Darlingtonia 'Othello'.
Dal momento che le singole virgolette sono usate per
indicare i cultivar, e' importante non utilizzare questo
tipo di dicitura, nei vostri elenchi di piante,
per altri scopi. Per esempio, non dovreste riferirvi
ad una bella Sarracenia leucophylla che proviene
dall'Alabama con la dicitura Sarracenia leucophylla 'Alabama'
perche' messo cosi' sembra il nome di un cultivar. Usate
invece un trattino come Sarracenia leucophylla---Alabama.
Attenzione, solo per il fatto che possedete una pianta
particolarmente bella, non merita necessariamente di essere
registrata come cultivar. Non ho mai visto una sarracenia
che non mi piacesse, ma non per questo dovrebbero essere
tutte selezionate come cultivar!
Leggete le prossime FAQ per saperne di piu' sui gruppi di
cultivar e su come registrare la vostra pianta come cultivar.
Che cosa sono i gruppi di cultivar?
I gruppi di cultivar sono, beh, sono gruppi di cultivar!
Lascia che ti faccia degli esempi (ipotetici). Supponiamo
che tu sia un ibridatore di sarracenie e stia cercando di
selezionare degli ibridi con l'orlo degli ascidi
magnificamente increspato. Hai ottenuto un ibrido cosi'
carino che ha deciso di farne un cultivar chiamato Sarracenia 'Gigetto Merletto'.
Poi supponi di aver ottenuto in seguito un altro cultivar che hai
chiamato Sarracenia 'Merletto Fitto'. Supponi di voler
far capire che entrambi questi cultivar fanno parte del tuo
programma di incroci per selezionare l'orlo merlato. Potresti
allora registrare il nome del gruppo di cultivar proprio come
hai registrato il nome dei singoli cultivar. Giusto per giocare
un po' di fantasia, supponiamo che tu lo abbia chiamato
gruppo di cultivar Onda Meravigliosa. Se successivamente
ottieni un altro ibrido con orlo merlato che puo' rientrare
in questo gruppo, potresti far notare che anch'esso dovrebbe
essere incluso nel gruppo di cultivar Onda Meravigliosa.
Se hai battezzato questa nuova pianta 'Merletto gigante',
avresti allora tre membri di questo gruppo di cultivar e precisamente:
Sarracenia (Gruppo Onda Meravigliosa) 'Gigetto Merletto'
Sarracenia (Gruppo Onda Meravigliosa) 'Merletto Fitto'
Sarracenia (Gruppo Onda Meravigliosa) 'Merletto Gigante'
Potresti anche indicarle con la dicitura:
Sarracenia 'Gigetto Merletto' (Gruppo Onda Meravigliosa)
Sarracenia 'Merletto Fitto' (Gruppo Onda Meravigliosa)
Sarracenia 'Merletto Gigante' (Gruppo Onda Meravigliosa)
I nomi dei gruppi di cultivar si registrano tramite il Carnivorous Plant
Newsletter alla stessa maniera dei nomi dei cultivar.
Per inciso, alcune note supplementari sui gruppi di cultivar. Una pianta
puo' far parte di piu' di un gruppo di cultivar. Quindi, se la tua Sarracenia 'Merletto Fitto'
e' una pianta nana, puoi caratterizzarla anche quale membro del gruppo di cultivar
delle piante nane, se ne esiste uno. Inoltre, in base ai limiti che poni alla definizione
di un gruppo di cultivar, qualcun altro potrebbe aggiungere un cultivar al tuo gruppo.
Quindi non diventare troppo geloso della paternita' dei nomi!
Come faccio a far diventare un cultivar la mia pianta?
Come ho detto nella domanda precedente, un cultivar e'
una pianta di cui siano riconosciuti pregi eccezionali. Se vuoi registrare
la tua pianta come cultivar, prendi in considerazione le domande seguenti:
1. Motivazione. Siamo tutti molto affezionati alle nostre piante e vorremmo
che gli altri ne riconoscessero la qualita', ma perche' vuoi registrare la
tua pianta come cultivar? Sei un coltivatore professionista e vuoi mettere
in commercio i tuoi ultimi risultati? Allora va bene. La pianta in questione e'
comunemente coltivata con un soprannome, ha caratteristiche eccellenti
e vorresti legittimarle con il nome di un cultivar? Ok. Possedete una pianta
che vi piace e vorreste darle un nome di cultivar cosi' sarebbe riconosciuto
pubblicamente che e' una bella pianta? Non va bene --- questa motivazione
di vanita' non e' cosi' utile e sminuisce il concetto di cultivar.
Quasi tutte le nostre piante carnivore sono carine. Solo quelle davvero
speciali dovrebbero essere registrate.
2. Sicurezza. La pianta e' salvaguardata tramite la coltivazione?
Non si dovrebbe registrare una pianta di cui esistono solo pochi esemplari.
Potrebbero essere facilmente uccisi da un errore nella coltura! Almeno alcune
dozzine di esemplari del potenziale cultivar dovrebbero essere in coltura
e dovrebbero essere affidati alle cure di diversi coltivatori.
3. Qualita'. la pianta e' realmente di qualita' superiore e
tale qualita' e' mantenuta generazione dopo generazione da tutti
gli esemplari (sarebbe stupido descrivere un cultivar per una pianta di
qualita' media che e' semplicemente coltivata molto bene). Molti coltivatori
appassionati vorrebbero far diventare dei cultivar le loro piante. Penso
che dovresti pensare a questa eventualita' solo dopo che tu e molti
altri coltivatori l'avete tenuta in coltura per almeno 5 anni!
Se intendi procedere con la registrazione dei cultivar, devi scrivere
un articolo che descriva dettagliatamente il tuo cultivar. Parla
delle sue origini, dei suoi pregi e caratteristiche generali. Sono
necessarie inoltre delle fotografie della pianta di ottima qualita'
che ne illustrino i tratti essenziali. Fai pubblicare la tua descrizione
del cultivar su una rivista botanica di ampia diffusione.
Infine, registra il nome del tuo cultivar presso la "Agenzia Internazionale
di Registrazione" (IRA: International Registration Agency),
che, per le piante carnivore, e' l'ICPS,
"International Carnivorous Plant Society". Questa procedura puo' essere
snellita se pubblichi il tuo articolo direttamente sulla rivista di questa
associazione ovverossia il "Carnivorous Plant Newsletter", o CPN. In quel
caso la ICPS registrera' automaticamente la tua pianta per te. Presso il
sito web della ICPS sono disponibili per il download i moduli appropriati
per la registrazione. Ci sono anche degli esempi di moduli per i
cultivar gia' compilati.
Dare il nome ad un gruppo di cultivar e' simile a quanto si fa per i
singoli cultivar. La ICPS puo' aiutarti anche per questa procedura.
Chiunque desideri pubblicare un pezzo su un cultivar o un gruppo di
cultivar, dovrebbe consultare il codice "International Code of Nomenclature
for Cultivated Plants" (1995) [Codice Internazionale sulla nomenclatura
per le piante coltivate], redatto da Trehane et al.
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